Giuseppe Castellini

Ci sono degli aggiornamenti, rispetto a quanto abbiamo pubblicato l’altro ieri, sul fronte delle candidature al Parlamento in Umbria. Tenendo sempre presente una cosa: la partita era si gioca sui tavoli romani e quindi tutto resta sempre ‘sub iudice’. Ma i movimenti, le assicurazioni e le contro assicurazioni, come battaglie sotterranee ma feroci, in Umbria sono in pieno svolgimento. Ecco le novità raccolte questa mattina attraverso numerosi e qualificati ‘insider’ di ciascun partito.

CENTRODESTRA

Le ipotesi più probabili, secondo qualificate fonti ‘romane’, è questa. Nel maggioritario al Senato a Terni appare certa la candidatura dell’avvocato Toni Aiello, già consigliere provinciale del centrodestra a Perugia e il cui studio legale, insieme al fratello, è quello a cui fa riferimento il presidente della Regione Lombardia, Bobo Maroni. La scelta di Terni è perché in quell’area, che comprende anche Todi, la Lega è ritenuta assai forte. E Toni Aiello è ben visto anche dagli altri partiti della coalizione di centrodestra. Alla Camera, sempre a Terni, Antonio Tajani sta spingendo molto per Raffaele Nevi, si vedrà se al maggioritario o al primo posto del proporzionale. Sempre Tajani sta spingendo molto anche la candidatura del sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che dovrebbe correre nel maggioritario del collegio uninominale Valnerina – Foligno – Alto Tevere. Una candidatura, quella di Alemanno, che viene confermato Berlusconi condivida e abbia il suo nome tra quelli in evidenza nella propria agenda.

Su Perugia la quadra che sta venendo avanti è Pietro Laffranco candidato capolista di Forza Italia al proporzionale per la Camera (ma potrebbe essere anche candidato al maggioritario del centrodestra al Senato e, afferma qualche informato ‘insider’ romano, sia nel maggioritario che nel proporzionale, perché Laffranco è assai portato su tavolo romano), Katia Polidori candidata capolista di Forza Italia al proporzionale al Senato, mentre Fiammetta Modena potrebbe correre all’uninominale al Senato o, se questo posto andasse Laffranco e se quest’ultimo non correrà anche come capolista di Forza Italia alla Camera, quest’ultima posizione potrebbe andare a Fiammetta Modena.

Per il maggioritario alla Camera per il centrodestra è forte la candidatura di Emanuele Prisco, assessore al Comune di Perugia.

Infine, appare sicura la candidatura di Franco Zaffini.

Questo, insomma, è lo schema su cui stanno ragionando a Roma.

PD

Nelle ultime ore stanno risalendo le quotazioni della senatrice uscente Valeria Cardinali, che potrebbe trovare una candidatura nel collegio maggioritario al Senato di Perugia. Questa candidatura trova un vantaggio e un ostacolo. Il vantaggio è che nel proporzionale la lista di ogni singolo partito deve essere composta in maniera alternata, ossia un uomo, una donna, un uomo, una donna o l’inverso, e finora negli aspiranti alla candidatura del Pd ci sono troppi uomini rispetto a quanto prevede la nuova legge elettorale. Lo svantaggio è che non è detto che la corrente di Orlando, di cui la Cardinali fa parte e che nel Pd è minoranza (Orlando ha ottenuto il 20% alle primarie per la segreteria), ottenga un’altra candidatura oltre a quella, che appare certa, di Terni. Se la avrà, la Cardinali sarà certamente candidata su Perugia. Sempre in riferimento alla minoranza del Pd, a Terni la ricandidatura del senatore Gianluca Rossi è insidiata da vari personaggi nazionali.

E la novità è che proprio questa mattina c’è una riunione riservata di alcuni esponenti della sinistra Pd per valutare la situazione della candidatura a Terni. Riunione che coinvolge alcuni ‘big’ della corrente e di cui contiamo di conoscere qualcosa nel pomeriggio.

Per il resto, Bocci viene dato candidato nel collegio di Perugia (non si sa ancora se al maggioritario o al proporzionale), mentre per Anna Ascani, Walter Verini, Marina Sereni e Giampiero Giulietti vale quanto detto nel precedente articolo dell’altro ieri.

SOCIALISTI

Forte malumore tra i socialisti umbri, tra i quali sta scattando una sorta di disimpegno elettorale perché i ‘rumors’ da Roma non sono buoni, nel senso che non viene garantita una candidatura in una posizione sicura. Il ragionamento dei socialisti umbri è questo: la logica politica vorrebbe che i socialisti avessero in Umbria una candidatura sicura. Questo perché il partito socialista umbro è tra i più forti d’Italia all’interno dei voti conquistati, e degli eletti in Regione, nelle Province e nei Comuni, dove spesso sono determinanti per la tenuta dei governi di centrosinistra. Se ancora una volta ci faranno uno sgarbo, è evidente che i nostri elettori saranno disamorati e di fatto, vuoi o non vuoi, scatterà il liberi tutti a livello di scelta per chi votare. Insomma, per dirla con un autorevole esponente socialista umbro: “Se pensano che faremo i portatori di voti per il Pd si sbagliano di grosso”. Il che significa che i socialisti chiedono un posto, nel collegio di Perugia, al maggioritario alla Camera o al Senato. Al quale dovrebbe rinunciare un candidato del Pd. Appare davvero difficile.

Se, come al momento appare improbabile, la candidatura socialista al maggioritario ci sarà, di sicuro andrà a Silvano Rometti. Che, se ciò non avverrà, non sembra disponibile a fare il portatore di voti al Pd, candidandosi nel proporzionale nella lista ‘Insieme’, in cui confluiscono socialisti, Verdi e i prodiani di Santagata e che difficilmente supereranno il 3% necessario per avere seggi. Voti che, a quel punto, andrebbero di fatto a vantaggio del Pd.

M5S

Boom anche in Umbria delle candidature per le ‘parlamentarie’ del M5s. I candidati sono circa 400, rispetto ai 60 che si presentarono per le ‘parlamentarie’ del 2013 (a livello nazionale le candidature per le ‘parlamentarie’ sono 10mila, rispetto alle 1.500 che ci furono nel 2013). Da ieri i candidati debbono inviare al M5S nazionale i certificati penali, compreso quello dei carichi pendenti,che debbono arrivare entro il 18 gennaio. Le candidature dei pentastellati si sapranno quindi solo dopo le ‘parlamentarie’, alla quale si sono candidati tutti e tre i parlamentari uscenti (i deputati Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella e il senatore Stefano Lucidi), che hanno ottime probabilità di riottenere la candidatura.

Liberi e Uguali

Resta forte la candidatura del professor Mauro Volpi, già membro del Csm e animatore della campagna per il ‘No’ in Umbria nel referendum costituzionali. Viene avanti anche la candidatura a Perugia del responsabile di ‘Liberi e Uguali’, Andrea Mazzoni. Mentre in pista c’è anche Mario Bravi, ex segretario regionale della Cgil e responsabile dell’Ufficio studi del sindacato, l’Ires Cgil.

Ma l’incognita è che, visto che in Umbria ‘Liberi e Uguali’ è accreditata dai sondaggi di un buon risultato, l’8,8% (con un risultato sopra il 10% alla Camera al proporzionale scatterebbe uil seggio, un po' di più ci vuole per il proporzionale al Senato), Roma non decida di candidare qualche esponente nazionale del partito.

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