Camorra - Cgil Umbria vuole chiarezza sugli immobili sequestrati ai Casalesi
PERUGIA - "Le dimensioni dei sequestri di beni immobili, appartamenti e alberghi, eseguiti recentemente a Ponte San Giovanni e nella città di Perugia, da parte delle forze dell’ordine e, nello specifico, dalla Guardia di Finanza, nei confronti di una società di comodo controllata dal clan camorrista dei “Casalesi”, sono la conferma di come queste organizzazioni malavitose – come sostenuto di recente anche dalla commissione antimafia – siano penetrate nel sistema economico della nostra regione avvalendosi anche di una rete di soggetti dediti allo spaccio della droga e allo sfruttamento della prostituzione. Traffici questi ultimi che, congiuntamente ad altre attività illecite, consentono alla criminalità organizzata di riciclare enormi quantità di denaro e di realizzare stabili insediamenti nella nostra Regione" si legge in un comunicato stampa in seguito all'Odg del Direttivo regionale Cgil.
Il Direttivo Regionale della Cgil, riunitosi a Perugia il giorno 11 ottobre 2011, esprime soddisfazione per l’impegno profuso da tutte le forze dell’ordine che, pur in presenza di una politica governativa fatta di drastiche riduzioni delle risorse destinate alla lotta alla criminalità organizzata, svolgono quotidianamente e con dedizione il loro dovere. "La Cgil dell’Umbria - continua - chiede con forza di non abbassare la guardia nella lotta all’intera struttura criminale e sollecita il governo nazionale affinché indirizzi tutte le risorse necessarie, sia in termini di uomini che di mezzi, che si rendano necessarie per estirpare questo cancro della società.
Allo stesso tempo il Direttivo Regionale della Cgil invita tutte le istituzioni pubbliche, Regione, Province e Comuni, le associazioni sociali e di categoria, a non sottovalutare, né trascurare, quanto sta avvenendo, poiché ne patirebbe l’intero sistema sociale, economico e culturale dell’intera Regione Umbria.
"Il Direttivo Regionale della Cgil chiede, infine, che le decisioni relative al sequestro degli appartamenti di Ponte San Giovanni siano assunte il più rapidamente possibile, affinché, applicando la normativa sulla confisca dei beni della criminalità organizzata, si scongiuri il degrado dei quartieri interessati e, allo stesso tempo, si consegnino gli alloggi al Comune di Perugia che, attraverso l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale, possa destinarli alle numerose famiglie che da tempo attendono una sistemazione abitativa" - conclude il Direttivo.
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