PERUGIA - Si riducono di numero i protesti in provincia di Perugia e lo stesso avviene su base regionale. Nel 2017 in Umbria i protesti sono scesi del 15,9% e soltanto altre quattro regioni italiane riescono a fare meglio (Marche, Trentino Alto Adige, Veneto e Liguria).

I protesti elevati in regione nel 2017 sono stati 7.203, di cui 6.250 cambiali e 953 assegni. Si riduce il numero dei protesti in Umbria, ma aumenta, sia pure dello 0,4%, il valore complessivo che nel 2017 ha toccato quota 13,717236 milioni di euro.
Anche in provincia di Perugia – si dice in una nota della Camera di commercio - si registra un calo vistoso nel numero complessivo dei protesti - cambiali e assegni - elevati, pari a meno 15,8%. In flessione anche il valore degli effetti non onorati (meno 8,2%).

Per numero totale di protesti, la provincia di Perugia occupa il 23° posto nella graduatoria delle province italiane.
Le cambiali restano i titoli di credito più protestati, l'87,1% del totale contro il 12,9% degli assegni.
L'importo complessivo non onorato nel 2017 in provincia di Perugia è di 10.138.452 milioni di euro, sceso rispetto al 2016 di quasi un milione di  (907.510 euro).   

Da questi dati si deduce - anche se nella nota di Confcommercio Perugia non se ne fa cenno - che ad essere fortemente penalizzata dall'incremento di valore arebbe la provincia di Terni.

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