TERNI - Continua a crescere il numero degli imprenditori extracomunitari che operano in provincia di Terni in particolare nei settori del commercio, dell'edilizia e della ristorazione. A dirlo sono i dati registrati dalla Camera di commercio di Terni, in base ai quali al 31 dicembre 2010 erano 1.173 i titolari, soci o amministratori di imprese. La presenza di imprenditori stranieri si sta consolidando, visto che nel 2009 erano 1.130 e 1.033 nel 2008.

La crescita delle imprese straniere potrebbe essere confermata anche per il 2011, stando al trend gia' registrato tra gennaio e marzo di questo anno con 1.170 imprenditori extracomunitari attivi tra Terni e provincia, di cui 205 provenienti dall'Albania, 122 dal Marocco e 82 dalla Cina.

Tra i settori prescelti dagli stranieri per investire, si conferma al primo posto quello del commercio al dettaglio che tra il 2010 e il 2009 ha registrato un incremento di 22 nuovi imprenditori extracomunitari (da 277 a 255). Segue il comparto ''lavori di costruzione specializzati'' (225) e quello di costruzione in senso stretto (131).

Tra i servizi, quelli legati alla ristorazione restano in testa con 100 imprenditori registrati nel 2010 (92 nel 2009), in particolare cinesi. In leggera ma costante crescita sul territorio anche le aziende extracomunitarie guidate da donne: nel 2009 rappresentavano oltre il 20% del totale degli imprenditori (285 su 1.130), al 31 dicembre 2010 hanno raggiunto quota 312 e al primo trimestre di questo anno le imprenditrici sono 314.

Prevalente la presenza nei settori del commercio all'ingrosso e al dettaglio, ma nel primo trimestre del 2011 ci sono gia' 23 imprese femminili attive nel settore delle costruzioni.

''Il lavoro autonomo degli immigrati costituisce dunque una componente importante dell'occupazione straniera nel territorio - sottolinea il presidente della Camera di commercio Enrico Cipiccia - e rappresenta, anche in considerazione dell'impegno in settori a basso valore aggiunto e con scarso contenuto tecnologico, uno dei canali per tentare percorsi di mobilita' professionale e sociale. Importante in questo quadro imprenditoriale e' far crescere i lavoratori autonomi e le professionalita' impiegate, evitando l'improvvisazione d'impresa e puntando sulla formazione anche in tema di sicurezza sul lavoro''.
 

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