CALVI DELL’UMBRIA –  Un antico fontanile, datato 1867, rinvenuto durante il lockdown, è stato restaurato dagli abitanti della frazione San Marco, denominata un tempo Colle Pacelli in quanto sin dai tempi più lontani era abitata da famiglie aventi lo stesso cognome. I cittadini della frazione, durante alcune passeggiate nella campagna hanno scoperto e ritrovato il muro di contenimento del fontanile e la vasca fra rovi e sterparglie, dove ormai l’acqua andava dispersa per via della struttura in malora. La decisione di ripulirlo è stata spontanea e così, lavorando pazientemente a turno, hanno riportando alla luce l’intero fontanile ed anche l’antico selciato di pietra bianca liscia antistante realizzato all’epoca per agevolare sia le lavandaie sia per portare ad abbeverare gli animali. Con grande sorpresa è stata rinvenuta sul muro la data della realizzazione: correva l’anno 1867.

Tutto questo era ancora ben vivo nei ricordi degli anziani del paese e di Colle Pacelli in particolare i quali ricordano anche di un rifugio sotterraneo anti bombardamenti costruito proprio nei pressi del fontanile.

Domenica 5 luglio i residenti della frazione San Marco hanno organizzato una festa ed il sindaco Guido Grillini ha inaugurato l’antica struttura. “Il fontanile della frazione San Marco fa parte della nostra memoria storica e ringrazio queste persone di buonissima volontà che in circa due mesi lo hanno riportato come era in principio spinti dalla loro curiosità, dai ricordi e dal senso civico. Il Comune ha soltanto supportato l’iniziativa fornendo del materiale posabile ma i veri protagonisti sono questi validi concittadini. Abbiamo recuperato il flusso dell’acqua e presto provvederemo a fare le analisi per conoscerne la potabilità. L’antico fontanile si trova in un terreno comunale e perciò sarà visitabile. Nel frattempo c’è un altro progetto per il recupero della fontana di Campo nella frazione di Santa Maria Maddalena, che ancora oggi viene utilizzata. Anche i nostri fontanili sono ulteriori ed importanti tasselli nel mosaico della storia calvese da tramandare, custodire e far conoscere ai turisti”.

 

 

Condividi