Barbara Isidori

 

Aria cupa e triste dalle parti del club rossoverde per la retrocessione in Seconda Divisione. La sconfitta subita dalla Ternana domenica contro il Foligno brucia ancora molto, tanto più nel giorno dopo ripensando a quella rete a firma di Lamantia arrivata in pieno recupero. Un gol che ha il sapore della beffa più amara che possa esistere e che in un attimo ha condannato le Fere a perdere la possibilità di continuare il cammino in Prima Divisione.

Una retrocessione che appare il frutto di tutto quello che è successo questa stagione nel club rossoverde. Una società allo sbando, in preda a mille problematiche che ha cambiato e rivoltato la squadra in tante occasione, mettendo giocatori fuori rosa, cambiando allenatori, direttori sportivi, presidenti. Tre allenatori si sono susseguiti sulla panchina della Ternana, Gobbo, Orsi e Giordano. Nessuno lasciato mai a lavorare in pace, giocatori costretti a cambiare modo di allenarsi e schema tattico e che di questo hanno spesso creato un alibi.
Tre sono stati anche i direttori sportivi alla guida della squadra. Prima Mascella, Cozzella e per finire Recchi. Un continuo cambiare che ha lasciato tutti senza punti di riferimento. E poi la società spesso in preda a crisi fortissime e che ha scelto di avere come presidente Deodati prima e Zadotti poi. Insomma davvero una stagione pesante e che non ha mai goduto di quella tranquillità e serenità che sono i presupposti principe per lavorare bene. Insomma in poche parole è stata davvero una stagione da dimenticare iniziata con i proclami di una promozione e continuata invece con tantissimi bassi e pochi alti. E terminata nel modo peggiore. Una retrocessione arrivata, per di più, in un derby. Insomma alla fine peggio davvero non poteva andare.


I nervi tesi, l’ansia di dover far bene, perdere continuamente dei punti di riferimento importanti come allenatori e direttori sportivi non ha certo giovato al clima della squadra e al conseguente rendimento. E adesso c’è da pagare un conto salatissimo. Quello di dover ricominciare tutto dall’inizio. Stavolta con serietà e da società vera.

A partire dalle stesse figure dirigenziali che dovranno rifondarsi e costituire un’ossatura che possa dare garantire quella stabilità alla Ternana che durante questo campionato è stata sempre latitante. E che soprattutto abbia l’intenzione di voler lavorare con la massima serietà senza dissipare un patrimonio importante come quello rossoverde.

Ci sarà quindi da lavorare tanto e bisognerà iniziare a farlo subito senza aggrapparsi a speranze di ripescaggio come quelle legate alla recentissima vicenda del calcio scommesse. Con i se e i ma non si va lontano e questo campionato lo ha dimostrato. Bisognerà pensare prima di tutto alla Seconda Divisione e poi vedere quello che accadrà.

 

 

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