TERNI - Il Tar dell'Umbria ha respinto questa mattina la richiesta di sospensiva presentata da un gruppo di cacciatori della provincia di Terni contro l'aumento delle quote di iscrizione - passate da 25 a 50 euro circa - deliberato dall'amministrazione provinciale su proposta dell'Atc n. 3 Ternano-Orvietano.

Il tribunale - si legge in una nota della Provincia - ha motivato la propria decisione con l'assenza dei presupposti per la sospensiva, mancando sia i fondamenti giuridici che il possibile danno grave e irreparabile.

A tale riguardo l'amministrazione provinciale esprime ''soddisfazione - si legge ancora nel comunicato - per una decisione che conferma la validita' e la correttezza del proprio operato, nonche' la bonta' del progetto faunistico-venatorio che e' alla base dell'aumento delle quote di iscrizione. Tale progetto, portato avanti insieme a Regione, Atc n.3 e associazioni venatorie, agricole e ambientaliste, e' finalizzato a migliorare la gestione del settore, apportando benefici al mondo venatorio e a quello agricolo''.

Secondo la Provincia, ''la decisione di oggi contribuisce a fare chiarezza sulla vicenda dopo le tante polemiche strumentali degli ultimi tempi e permette all'amministrazione di guardare con maggiore fiducia alla sentenza prevista per il prossimo mese di marzo''.
 

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