ROMA - ''Lazio, Marche, Umbria, Sardegna e alcune province toscane non hanno voluto adeguarsi alle regole per non perdere i consensi della lobby venatoria piu' oltranzista''. Lo denuncia l'Ente nazionale protezione animali (Enpa), che plaude invece a ''Puglia, Calabria, Basilicata e in genere alle regioni del Sud, che hanno deciso di adeguarsi eliminando dal calendario 10 o 20 giorni di caccia per le specie particolarmente sensibili, e cosi' facendo hanno suscitato l'ira dei cacciatori estremisti''.

La situazione italiana, sottolinea l'Enpa, richiede ''un grande sforzo comune, che non si puo' certo sostanziare nella risposta del Parlamento con il sub-emendamento presentato dal senatore Molinari, che attraverso lo strumento del 'controllo' faunistico vorrebbe aprire a una deregulation venatoria anche per le specie protette in tutto il territorio nazionale''.

Dal canto loro, prosegue l'Ente, ''i cacciatori minacciano scioperi per tutelare presunti diritti inesistenti nella realta', mentre il loro numero si assottiglia di anno in anno. E sono sempre piu' numerose le persone che vorrebbero abolire questo sadico divertimento e godere appieno del diritto di muoversi sul territorio in piena sicurezza, senza cioe' rischiare di rimanere vittima di 'incidenti' spesso fatali''.

A questi l'Enpa rivolge l'invito a partecipare alla manifestazione contro la caccia che si terra' domani a Torino e alla Marcia della pace di Assisi, prevista per il 25 settembre.
 

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