PERUGIA - “La stagione venatoria, come auspicato, si è avviata nel rispetto delle norme e delle regole, con i cacciatori che hanno dato in generale una bella dimostrazione di correttezza e serietà di cui non dubitavamo”. È quanto afferma l’assessore regionale alla Caccia, Fernanda Cecchini, esprimendo apprezzamento e soddisfazione per il bilancio della prima giornata di apertura generale della caccia in Umbria. “Una domenica trascorsa in tranquillità e serenità, in cui ha prevalso la maturità e la serietà del mondo venatorio – rileva - a riprova dell’infondatezza degli allarmi lanciati da alcune ‘Cassandre’ che hanno addotto, strumentalmente, ragioni di sicurezza per conseguire scopi di settore”.

“I fatti - dice l’assessore – hanno dimostrato come sia stata valida e corretta la scelta effettuata con il calendario venatorio regionale di aprire la caccia al maggior numero di specie cacciabili, compreso il cinghiale. Una scelta, peraltro, adottata anche in altre aree dell’Italia centrale, quali province di Firenze, Arezzo, Livorno e Prato e in Abruzzo”.

“Il tentativo di scompaginare quanto stabilito, attraverso forti pressioni psicologiche esercitate nei confronti dell’Assessorato, sia a mezzo stampa sia negli incontri partecipativi che si sono tenuti nelle sedi istituzionali – sottolinea - hanno ottenuto come risultato soltanto divisioni all’interno del mondo dei cacciatori”.
“Ora è il momento di lavorare per ricomporre un’unità di intenti e ricondurre la discussione su tematiche più costruttive ed utili per il mondo venatorio – prosegue l’assessore regionale – A questo scopo, per riprendere il confronto nella sede deputata, intendo convocare per il 4 ottobre la riunione della Consulta Faunistico Venatoria, per avviare una riflessione, anche alla luce delle problematiche che sono emerse, sul regolamento 34 del 1999 che riguarda il prelievo venatorio del cinghiale. In particolare, sarà necessario normare in modo più dettagliato le altre forme di caccia a questa specie oltre la battuta, le modalità di gestione ed assegnazione delle aree dedicate al prelievo e l’introduzione di meccanismi premiali da adottare a fronte di una precisa applicazione dei piani gestionali e una corretta esecuzione della pratica venatoria nel rispetto degli indirizzi dettati dal calendario”. Altro tema di “fondamentale importanza” da condividere ed approfondire in sede di Consulta sarà “la gestione della selvaggina in generale, con particolare riguardo al ripopolamento; sono sempre più sentite le problematiche concernenti la qualità ambientale e la biodiversità che si riflettono sulle popolazioni faunistiche”.

“Sono questi i terreni – conclude l’assessore Cecchini - sui quali vogliamo condividere strategie e strumenti affinché in Umbria la caccia sia sempre più rispondente alle esigenze del mondo venatorio, nella salvaguardia delle specie e dell’ambiente e nel pieno rispetto delle normative nazionali e comunitarie”.
 

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