PERUGIA - "La stagione venatoria che si apre domenica prossima sia all'insegna del rispetto delle regole e della serenita' per i 33 mila cacciatori umbri che, svolgendo un importante ruolo di 'presidio' del territorio, rappresentano una grande risorsa per l'Umbria".

Lo ha affermato l'assessore alla caccia della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, che stamani nel corso di una conferenza stampa ha rivolto un saluto e l'augurio di 'in bocca al lupo' ai cacciatori e alle associazioni del mondo venatorio.

"Da domenica prossima, dopo la preapertura del 4 settembre - ha ricordato - sara' possibile cacciare tutte le specie consentite, compreso il cinghiale e il colombaccio. La Regione, infatti, nel pieno rispetto della normativa nazionale e comunitaria, ha stabilito l'avvio della caccia al maggior numero delle specie possibili, il prima possibile, recependo in larga parte le richieste emerse nelle riunioni della Consulta faunistica-venatoria, che e' la sede istituzionale del confronto tra la Regione e le associazioni venatorie ed agricole, sia nelle riunioni delle Commissioni provinciali e, in ultimo, della III Commissione consiliare regionale".

"Con il calendario 2011-2012, gia' dall'apertura generale abbiamo consentito una piu' ampia gamma di scelte e opportunita' per i cacciatori - ha proseguito -. Si e' agito nell'interesse generale di quanti praticano l'attivita' venatoria, cercando una mediazione tra le loro esigenze e aspettative e i vincoli, quest'anno piu' stringenti rispetto alla precedente stagione venatoria, imposti in particolare dalla normativa comunitaria. Si e', inoltre, tenuto nel dovuto conto del parere dell'Ispra, l'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, cosi' come degli accordi al Tavolo tecnico della Conferenza delle Regioni".

"La Regione vuol rafforzare le politiche venatorie - ha precisato poi l'assessore - attraverso scelte condivise che vadano nella direzione di una maggiore programmazione venatoria ed estenda i piani di contenimento a tutte le specie che causano danni, cosi' da impiegare le risorse ora destinate al rimborso per interventi di miglioramento ambientale e di gestione faunistica, compreso il potenziamento dei due centri di produzione della selvaggina, a Torre Certalda in provincia di Perugia e San Vito in quella di Terni. Siamo disponibili fin da ora a riaprire il confronto sulle modifiche al regolamento per la caccia al cinghiale, in sede di Consulta".

L'assessore ha ricordato alcuni dati sui piani di contenimento dei cinghiali. "Si e' passati dai 6200 capi dichiarati abbattuti del 2002 ai 10.082 del 2010, con un picco di 13.500 nel 2007 - ha specificato -, mentre si sono triplicate le risorse che la Regione mette a disposizione per risarcire le imprese agricole dai danni subiti. Dai circa 500 mila euro del 2002, si e' arrivati ad oltre 1 milione e 600 mila nel 2008. La caccia a questa specie riveste pertanto un'importanza rilevante, che intendiamo regolamentare nel modo piu' adeguato rivedendo, insieme alle associazioni venatorie ed agricole, il relativo regolamento che non viene aggiornato dal 2006".

Quanto alla definizione del calendario venatorio attraverso una legge regionale, "valuteremo questa proposta alla luce degli esiti del contenzioso che si e' aperto per altre Regioni, quali la Liguria, la cui legge regionale e' stata impugnata dal Governo". "Ad ottobre - ha annunciato infine l'assessore regionale - convochero' una riunione della Consulta faunistico-venatoria per riaprire il confronto su questo e sulle altre questioni aperte, quali la deroga per la caccia alla specie fringuello".
 

Condividi