PERUGIA - ''Definire i prossimi calendari venatori con legge regionale; attivare l'Osservatorio faunistico regionale affinche', nelle more dell'auspicata modifica dell'elenco delle specie cacciabili, lo storno venga prelevato in base all'art. 9 comma 1 lettera c) della Direttiva 409/97/Cee ( ...... altri impieghi in piccola quantita') e non solo per i danni; potenziare l'attivita' dell'Osservatorio, anche in relazione con altre Regioni, per disporre il prelievo in deroga alla specie fringuello''. E' quanto chiede, in una mozione da discutere in Aula consigliere regionale Massimo Buconi (capogruppo del Psi).

Buconi - riferisce una nota della Regione - in vista dell'apertura della stagione venatoria umbra, evidenzia come ''ormai da alcuni anni non si assisteva a polemiche cosi' forti e persistenti circa i contenuti del calendario venatorio regionale''. ''Domenica prossima - spiega Buconi - prendera' avvio la stagione venatoria, purtroppo caratterizzata da forti polemiche che hanno attraversato i cacciatori, l'associazionismo venatorio e le stesse istituzioni. L'opera di composizione e di mediazione dei vari interessi in gioco non e' riuscita. La complessita' delle questioni correlate alla vicenda venatoria - aggiunge - richiede innanzitutto l'instaurarsi di un clima di collaborazione tra tutti i soggetti affinche' si possa realizzare una effettiva compatibilita' tra le varie forme di caccia e tra la stessa ed il territorio in cui si esercita. Il calendario venatorio e' solo uno dei momenti importanti di questa attivita', ma quest'anno la sua definizione rischia di pregiudicare il buon esito di tutti gli altri''.

''Il testo approvato dalla Giunta regionale - osserva l'esponente socialista - che pur contiene elementi positivi, non e' riuscito nell'intento di mediazione. La Terza Commissione regionale da me presieduta, ha cercato di dare un contributo pressoche' unanime nella direzione di intese condivise, ma le indicazioni scaturite sono state solo marginalmente considerate''.

Buconi individua nella ''non omogeneita' tra i calendari venatori dell'Italia centrale, nelle date di esercizio della caccia al cinghiale ed in qualche altra impropria previsione di tutela'', le cause scatenanti delle persistenti polemiche, ed evidenzia come quest'anno ''sia risultata preponderante l'azione dei club e circoli rispetto a quella piu' opportuna ed importante delle Associazioni venatorie''.

Per il capogruppo socialista, comunque, ''il calendario venatorio contiene anche elementi importanti e positivi. Tuttavia - spiega - deve essere rispettoso delle normative europee e nazionali, e della compatibilita' tra le varie forme di caccia ed il territorio in cui si esercita''.

Per il capogruppo socialista ''e' necessario affrontare con decisione la questione delle deroghe per le quali e' auspicabile un ruolo piu' incisivo del Consiglio regionale''. Buconi conclude la sua nota formulando ''un grande in bocca al lupo a tutti gli amici cacciatori, raccomandando reciproco rispetto, massima attenzione alla propria ed altrui sicurezza, massimo rispetto dei luoghi dove eserciteranno la caccia e del lavoro degli amici agricoltori''.

Da parte sua l'assessorato alla Caccia della Provincia di Terni avviera' domenica prossima, in occasione dell'apertura della stagione venatoria, una serie di controlli. Saranno otto i mezzi e sedici gli uomini che pattuglieranno il territorio per tutta la giornata per garantire la massima sicurezza e il rispetto dei divieti di prelievo di alcune specie protette tra cui il colombaccio e la tortora dal collare orientale.

Gli agenti controlleranno anche che i cacciatori rimangano alla distanza di 150 metri dagli immobili e a quella prevista dalla normativa per le strade e per i posti di lavoro. In Provincia ricordano inoltre che l'abbattimento di specie protette comporta una denuncia penale, una multa fino a 1.500 euro ed il sequestro di armi, munizioni e selvaggina.

Controlli saranno compiuti anche sugli appostamenti fissi e sulle autorizzazioni in possesso per cacciare nel territorio dell'Atc ternano-orvietano. In quest'ultimo caso i trasgressori rischiano una contravvenzione fino a 308 euro e il relativo sequestro di armi, munizioni e selvaggina.

Le operazioni saranno condotte anche in questa occasione in collaborazione con il corpo forestale dello Stato per armonizzare e rendere piu' capillari le attivita' di sorveglianza. ''I controlli - afferma l'assessore provinciale alle Politiche venatorie Filippo Beco - non hanno l'obiettivo di reprimere o ostacolare l'attivita' venatoria, bensi' di consentire la caccia nel rispetto delle regole al fine di renderla sempre piu' sicura e di tutelare i tanti appassionati, le attivita' agricole e i vari soggetti interessati.
 

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