PERUGIA – La Terza commissione consiliare ha espresso all'unanimità parere favorevole sul calendario venatorio 2014-2015 e chiesto alla Giunta regionale di tenere conto delle osservazioni formulate stamani in audizione dalle associazioni venatorie che, per la prima volta, hanno presentato un documento unitario siglato da Italcaccia, Libera Caccia, Anuu migratoristi, Arcicaccia, Caccia-pesca-ambiente, Enalcaccia e Federazione italiana della caccia.

La Commissione giudica positivamente il documento unitario e ritiene che la Giunta debba prendere in considerazione la richiesta di ampliamento dei tempi di preapertura e l'inserimento della specie quaglia. La proposta di calendario venatorio torna quindi all'Esecutivo che dovrà valutare ed eventualmente emendare il testo con l'aggiunta delle proposte delle associazioni venatorie; successivamente il testo adottato dalla Giunta sarà inviato all'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che dovrà esprimersi nel merito tecnico-scientifico delle proposte.

LE RICHIESTE DEL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE UMBRE (CAVU): Preapertura del 1 e 7 settembre fino alle ore 19.30 anziché fino alle 13; inclusione della quaglia fra le specie cacciabili nei giorni in cui è consentito (in ipotesi le date 11 e 14 settembre) e con limitazioni territoriali di prelievo da concordare; posticipare la chiusura della caccia alla lepre di una settimana (fino al 14 dicembre); ampliare il periodo di caccia di selezione a cervidi e bovidi fino al 15 marzo 2015 (anziché il 28 febbraio); uniformare il prelievo della specie cinghiale nei giorni di giovedì, sabato e domenica sia in battuta che individualmente; uniformare l'inizio del prelievo delle specie autorizzate nelle aziende faunistico-venatorie e in quelle agro-turistico-venatorie al 21 settembre (attualmente le date sono diverse). Chiesto anche l'inserimento, per un periodo limitato (dal 12 ottobre al 30 novembre) della specie coturnice, attualmente non compresa fra quelle cacciabili.
Secondo il parere dei promotori, si tratta di richieste che “non alterano la corretta applicazione della normativa Avifauna e di quella della Commissione ambiente dell'Unione Europea”.

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