di Angelo Garofalo*

PERUGIA - Aumentare la soglia d’esenzione fiscale dei buoni pasto, ferma da ormai 15 anni a 5,29 euro, adeguandola al costo della vita. Per Adoc questa misura potrebbe favorire il rilancio dei consumi, fondamentale per il superamento della crisi

“Ci auguriamo che tra i primi interventi di risanamento dell’economia italiana, sia inserito anche l’alzamento della soglia dell’esenzione fiscale e contributive dei buoni pasto, adeguandola al costo della vita soglia che è ferma a 5,29 euro da ormai 15 anni, e che non permette più ai consumatori di consumare un pasto completo, dato che bastano appena per un tramezzino a Milano come a Perugia a Roma per un panino e un succo di frutta ma il caffè è escluso. Al contrario, con questa semplice soluzione la capacità di spesa dei cittadini aumenterebbe e i consumi ne risentirebbero positivamente, concorrendo al rilancio della domanda interna, uno degli obiettivi primari per il superamento della crisi.

Negli altri Paesi europei l’adeguamento è già stato realizzato: in Spagna il valore defiscalizzato è di 9 euro, circa il 70% in più dell’Italia, in Francia 7 euro, in Portogallo 6,70 euro. Considerato che gli utenti giornalieri in Italia sono circa 2 milioni, e 100 mila i ristoranti convenzionati, aumentare il valore dei buoni aiuterebbe i consumatori in un momento di gravi difficoltà economiche, rispondendo non solo ad esigenze economiche ma anche sociali. I buoni pasto, inoltre, rientrano nella linea di ridurre la circolazione del contante, che per essere attuata e trovarci partecipi deve offrire ai consumatori degli strumenti adeguati.”

* Presidente Adoc Umbria

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