Buone nuove da Montedoglio/ L’acqua attuale è sufficiente fino al 2013
PERUGIA - La diga di Montedoglio anche nelle attuali condizioni di invaso ridotto e' in grado di soddisfare gli usi prioritari delle acque programmati da Umbria e Toscana fino al 2013, e quindi anche quelli irrigui. E' quanto emerso nel corso di un incontro che si e' tenuto oggi alla Provincia di Arezzo, a cui hanno partecipato gli assessori regionali all'agricoltura dell'Umbria, Fernanda Cecchini, e della Toscana, Gianni Salvatori.
"L'incontro - hanno spiegato Cecchini e Salvatori in una nota congiunta - e' servito per esaminare le ripercussioni e le prospettive conseguenti al parziale cedimento della parete dello scolmatore dell'invaso avvenuta il 29 dicembre scorso". "Dai calcoli e dagli accertamenti effettuati dai tecnici delle due Regioni - hanno detto Cecchini e Salvatori - e' emerso che la capienza dell'invaso, oggi ridotta a 80 milioni di metri cubi dai 150 della diga a pieno regime, riesce comunque a soddisfare sia le necessita' idropotabili, stimate in 12 milioni di metri cui, sia irrigue, stimate attorno ai 7 milioni di metri cubi, e a garantire il deflusso minimo vitale nei mesi piu' sfavorevoli di giugno, luglio e agosto per i quali e' previsto un fabbisogno di circa 25 milioni di metri cubi".
"Rispetto quindi agli 80 milioni di metri cubi invasati, la necessita' complessiva e' stata quantificata cautelativamente in 55 milioni di metri cubi per le due regioni. Disponiamo quindi - hanno sottolineato Cecchini e Salvatori - di un oggettivo margine di tranquillita' per i prossimi anni".
I due assessori, nel definire "positivo l'esito della riunione", hanno annunciato che l'Ente irriguo umbro toscano mettera' a disposizione delle associazioni agricole una relazione scritta, di carattere informativo per rispondere ai quesiti e alle richieste di chiarimento avanzate anche nel corso della riunione. Relativamente al risarcimento dei danni subiti da alcune aziende agricole e' stata sottolineata la necessita' di istruire pratiche documentate perche', non trattandosi di danni causati da calamita' naturali, anche per i risarcimenti, come per l'individuazione delle responsabilita', occorrera' attendere l'esito del procedimento giudiziario".
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