Il problema NON è il vettore ma la rete, miei cari. Il difetto sta nel manico. Esistevano ed esistono due modelli concettuali di alta velocità: quello francese (basato sul costruire nuove linee diverse da quelle già esistenti) e quello tedesco (fondato sul quadruplicare e migliorare i tracciati già esistenti). In Italia si è scelto quello francese, assai più costoso e molto meno rispettoso del territorio. Perché? Ferma restando la differente orografia italiana e tedesca, che comunque avrebbe imposto variazioni più consistenti di tracciato rispetto a quello già esistente, restano però alcuni dati di fatto assai discutibili: a) in Italia l'avvio dell'AV ha coinciso con un NETTO PEGGIORAMENTO delle condizioni e dei tempi di trasporto sulla rete tradizionale. Basta fare il percorso Torino-Genova per rendersene conto: 2 ore oggi, 1 ora e 40' 30 anni fa. Non parliamo poi se si deve andare a Torino a Livorno, linera su cui fino all'AV c'erano collegamenti diretti! Questo all'estero NON è accaduto; b) si sono scelte modalità di alimentazione dei treni tra loro incompatibili: il Freccia Rossa TO-MI allo stato NON potrebbe proseguire verso Venezia (sull'esistente linea AV, che va fino a Verona, mi pare) perché l'alimentazione elettrica è diversa.

Vi pare razionale? c) siamo così sicuri che non sarebbe stato meglio in Val Susa quadruplicare e migliorare la linea presistente, già oggi sovradimensionata rispetto alle esigenze di trasporto? Lo sapete che NON è previsto il divieto di transito dei TIR sull'autostrada e l'obbligo di percorrere il tratto in treno, una volta completata la TAV? Per la cronaca un obbligo del genere esiste da anni in Austria (non nella Russia dei Soviet!) per i TIR in transito dal territorio austriaco. Ciò detto, ho viaggiato molto sugli ICE tedeschi, non andranno così veloce come l'ETR 500, ma (vanno a 250 all'ora di media REALE!) ma vi garantisco che non sono meno comodi, anzi. In compenso sono PERFETTAMENTE interconnessi con il resto della rete. cosa che l'AV italiana non è! Avete provato a scendere a FI Campo di Marte dovendo poi cambiare a FI Santa Maria Novella? Insomma, usatze (usiamo) il cervello anche in questo campo, per favore.

* Docente Storia contemporanea e dell'Europa alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino.

 

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