È sempre più emergenza lavoro in Umbria. Secondo i nuovi dati dell’Osservatorio Nazionale sul precariato dell’INPS continuano a crollare, infatti, le assunzioni a tempo indeterminato: a gennaio 2017 sono state solamente 934, contro le 1.065 dello stesso mese del 2016 (-12,3%) e le 1.961 del 2015 (l’anno del boom dovuto agli incentivi).In calo anche le assunzioni con contratti stagionali (173), mentre aumentano quelle a tempo determinato (4.573) e quelle legate all’apprendistato (356). Il complesso delle trasformazioni (da altri contratti) a tempo indeterminato è invece pari a 652 unità.

Le cessazioni nel primo mese dell’anno sono state 5.012, dunque, le attivazioni sono superiori alle cessazioni di circa 1000 unità. Tuttavia, è evidente che il lavoro aggiuntivo è quasi esclusivamente lavoro precario o super precario, come quello dato dai 281.040 voucher venduti nei primi due mesi del 2017, dato che conferma sostanzialmente l’andamento dei primi 2 mesi del 2016.

Infine, l’Inps svela anche che nel 2016 (a livello nazionale) i licenziamenti disciplinari sono aumentati del 31% rispetto al 2015, un ulteriore dimostrazione degli effetti nefasti del jobs act, ma è ormai evidente a tutti che non si può uscire da una crisi economica che continua a manifestare i suoi effetti devastanti abbassando diritti e tutele.

Mario Bravi, Presidente Ires Cgil Umbria

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