Bolkestein/ Confcommercio Umbria: “La Regione poteva fare di più”
PERUGIA - Sulla concreta attuazione della cosiddetta ''direttiva Bolkestein'' per la programmazione comunale dei servizi commerciali, la Regione Umbria ''poteva fare di piu'', secondo la Confcommercio regionale, che imputa alla giunta umbra di aver ''perso una occasione per compiere una svolta, non recependo nel provvedimento - come l'organizzazione invece aveva fortemente richiesto e considerava essenziale - il principio della pluralita' dei format, che tende ad assicurare un equilibrato sviluppo tra diverse tipologie distributive, per garantire ai consumatori una idonea disponibilita' di servizi commerciali''.
''L'accoglimento del principio della pluralita' dei format - sottolinea il presidente di Confcommercio Umbria, Aldo Amoni - avrebbe rappresentato una novita' nel panorama italiano in tema di programmazione commerciale, con effetti determinanti per il futuro governo del settore. Stante il livello di sostanziale saturazione della rete distributiva in Umbria e la persistente contrazione dei consumi, gli interventi di cui il settore ha bisogno sono essenzialmente di tipo qualitativo, non quantitativo''.
Dell'atto che contiene ''Indirizzi per l'insediamento delle attivita' commerciali'', Confcommercio valuta invece in modo positivo il coinvolgimento negli atti del Comune delle associazioni del commercio maggiormente rappresentative, l'individuazione nel piano regolatore delle aree da destinare agli insediamenti commerciali con specificazione della tipologia e della categoria merceologica, la possibilita' di porre limiti di carattere dimensionale o merceologico in aree non esclusivamente commerciali, il principio della saturazione e relativi criteri.
''A questo punto - conclude Amoni, in una nota della sua associazione - diventa pero' urgente che la Regione metta mano alla norma organica del commercio, che racchiuda una serie di fattori propulsivi per il settore. Non vogliamo una mera raccolta sistematica delle leggi esistenti e tanto meno una semplice disciplina amministrativa che gestisca saldi, promozioni, distanze, metri quadrati, contingenti. E' invece arrivato il momento per passare ad una normativa che si faccia carico di affrontare i veri nodi della distribuzione'' tra cui la produttivita', la formazione e qualificazione professionale di operatori ed addetti, le risorse di cui puo' disporre il settore e le relative finalizzazioni, le reti e le filiere''.
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