Ha colto l’occasione della “sfida” gastronomica fra Umbria e Catalogna il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, per riproporre con forza a Barcellona, alla presenza del sindaco della città Xavier Trias, la candidatura di Perugia/Assisi a “capitale europea della cultura per il 2019”. Lo ha fatto nel suo indirizzo di saluto ad amministratori, imprenditori e giornalisti spagnoli che, nel quadro del “gemellaggio” fra Umbria Jazz e la 43esima edizione del Festival Jazz Internacional di Barcellona, si è tenuta l’altra sera al “Monvìnik”, famoso e “glamouros” ristorante e wine bar della “downtown” di Bercellona, per suggellare con un amichevole “certamen” tra i fornelli dello chef umbro Marco Bistarelli e del catalano Sergi De Meyà la settimana di promozione turistica dell’Umbria (cui Umbria Jazz ha fatto da grande “testimonial”), sponsorizzata dall’Agenzia di Promozione Turistica e dalla Regione Umbria, presente in due riprese in Catalogna con gli assessori alla cultura e al turismo Fabrizio Bracco e all’agricoltura Fernanda Cecchini.

“Spero che alla partecipazione di UJ al Festival di Barcellona – ha detto Boccali – abbiate gustato una buona musica, che – ha aggiunto –, accompagnata dalla promozione della nostra offerta turistica fatta di ambiente, storia, arte, cultura e gastronomia, sia stata in grado di trasmettervi, insieme al senso della nostra amicizia per Barcellona, una sintesi dell’immagine della nostra regione. La candidatura di Perugia/ Assisi a ‘capitale europea della cultura’ per il 2019 è un obiettivo, che ci rafforza in tutto quanto stiamo facendo per offrire ai visitatori l’unicità delle nostre esperienze”.
“Abbiamo una speciale simpatia per l’Italia – ha affermato il sindaco di Barcellona Xavier Trias -, e questa settimana di ‘gemellaggio’ ha unito la Catalogna alla vostra regione, in un rapporto instaurato nel comune nome della creatività, dell’innovazione e della cultura, che auspichiamo possa trovare ulteriori e durature occasioni future”.

La “sfida” gastronomica fra Umbria e Catalogna si è svolta all’insegna del tartufo, il bianco dell’Umbria e il nero della Catalogna. “Più che una sfida – ha dichiarato lo chef umbro Marco Bistarelli, una stella “Michelin”, coadiuvato da Fabrizio Catana e Annalisa Tedesco -, è stata una collaborazione, un’alternanza di piatti che hanno messo al centro i prodotti delle nostre terre, in un confronto di tecniche e sapori mirato alla semplicità ed alla socialità, al piacere di stare insieme”.
“Anche se in questo periodo non è stato facile trovare il tartufo nero – ha detto lo chef catalano Sergi De Meyà, che è stato “aiuto” del grande Ferran Adrià al “El Bulli” -, lavorare insieme con Bistarelli è stata per me una grande esperienza”.

“Al gemellaggio fra la musica di UJ e del Festival di Barcellona è seguito questo gemellaggio di sapori e di prodotti del territorio – ha detto nel suo indirizzo di saluto l’assessore all’agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini -; questa serata al ‘Monvìnik’ – ha aggiunto – ci ha offerto dell’alto livello gastronomico cui, grazie all’alta cucina, possono giungere i nostri prodotti di eccellenza, comunque ottimi anche nella cucina tradizionale e popolare”.

Alla “frittata contemporanea” con spuma di burro e tartufo bianco, al collo di maialino glassato al tartufo nero con “profumo di terra umbra”, ai tortelli di uovo liquido al tartufo, patata affumicata e lamine di tartufo bianco di Bistarelli ha risposto De Meyà con baccalà mantecato al tartufo, fagottini di cavolo e pernice e pollo di Vilanova de Meià con cipolle al tartufo nero, il tutto accompagnato da vini rigorosamente umbri serviti dal “sommelier” italiano del “Monvìnik” Antonio Giuliodori. “Piatti moderni – ha commentato Marco Bistarelli -, senza nulla togliere alla tradizione ed alla vita quotidiana del territorio. Certo, il nostro cubetto di fois gras fra due lamine di tartufo e glassa di cioccolato servito per dessert, così come la spuma di burro e tartufo della ‘frittata contemporanea’, rifanno un po’ il verso, giocosamente, alle nuove tecniche della cucina-spettacolo spagnola, che vanta i migliori cuochi del mondo. Ma anche questa è una prova – ha concluso Bistarelli – che l’Italia, l’Umbria e i suoi prodotti enogastronomici non sono secondi a nessuno”.

 

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