Bnl-Unipol, Fazio e Consorte condannati. All'ex governatore 3 anni e 6 mesi
di WALTER GALBIATI larepubblica.it
MILANO - Il tribunale di Milano (prima sezione) ha condannato l'ex governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, a 3 anni e 6 mesi nell'ambito del processo sulla mancata scalata a Bnl da parte di Unipol. Per l'ex numero uno di Unipol, Giovanni Consorte, la condanna è di tre anni e dieci mesi, mentre Carlo Cimbri, attuale amministratore delegato della compagnia assicurativa, e l'ex numero due Ivano Sacchetti hanno rimediato tre anni e sette mesi. Accolta per Fazio la pena che avevano chiesto i pm Luigi Orsi e Gaetano Ruta, mentre per Consorte avevano chiesto 4 anni e sette mesi. Tra i big condannati figura anche l'immobiliarista ed editore, Francesco Gaetano Caltagirone, oggi al vertice del Monte dei Paschi di Siena , che ha riportato una condanna di tre anni e sei mesi, mentre Francesco Frasca, ex capo della vigilanza di Bankitalia è stato assolto.
Condannati anche a tre anni e sei mesi di reclusione e a 900 mila euro di multa ciascuno gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, il finanziere Emilio Gnutti (il pm aveva chiesto l'assoluzione), i fratelli Ettore e Tiberio Lonati, il banchiere Guido Leoni (presidente della Bper), Vito Bonsignore, l'europarlamentare dell'Udc e vicepresidente del gruppo Ppe. Per Unipol i giudici di Milano hanno disposto una multa di 720 mila euro e hanno stabilito una provvisionale di 15 milioni di euro nell'ambito del processo sulla tentata scalata a Bnl.
I reati contestati vanno dall'aggiotaggio informativo all'insider trading, all'ostacolo alle funzioni di vigilanza. Il parterre degli altri imputati è formato dai membri del cosiddetto «contropatto», quello che all'epoca dei fatti deteneva il 27% delle azioni della Bnl. "Di vicende così gravi, in giro per il mondo ce ne sono poche, perché si è trattato di una manipolazione di tipo sistemico. A mettere in piedi una cordata italiana raccogliticcia fu il Governatore di Bankitalia. E la Banca d'Italia di Fazio non era un organismo di vigilanza ma uno dei giocatori in campo", hanno detto nella requisitoria i pubblici ministeri. Fazio avrebbe agito da "direttore d'orchestra", "il motore immobile" della tentata scalata alla Bnl, "il vigilatore che invece di vigilare promuove il reato". Nella ricostruzione dei pm, i banchieri degli istituti popolari coinvolti sono "la guardia pretoriana del governatore", mentre i contropattisti "si muovono nella più assoluta coesione, tutti alle spalle e sulla scia di Caltagirone", che è colui "che decide".
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