“È quanto mai urgente che la Giunta regionale ritiri la delibera che di fatto deregolamenta il settore delle biomasse. Occorre una legislazione regionale certa, che tuteli i cittadini e favorisca gli impianti di piccole dimensioni, alimentati localmente e realmente rispettosi dell'ambiente, senza ricorrere a stratagemmi e contorsionismi che portano solamente alla ricerca del profitto ad ogni costo, perdendo di vista il reale spirito dell'energia prodotta da fonti rinnovabili”. Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (capogruppo Idv) interviene per chiedere che “la Giunta faccia un passo in avanti e sgombri il campo da dubbi e insinuazioni, ritirando la delibera 494 e aprendo un tavolo di confronto con le associazioni e gli operatori del settore”.

“L’aver forzato la mano su una materia così delicata è stato quanto di più sbagliato e inopportuno. Su questi temi - continua Dottorini – la credibilità delle istituzioni è tutto e il blitz che ha portato alla modifica del regolamento sulle fonti rinnovabili, da parte della Giunta, ha contribuito non poco a spostare la discussione sulle rinnovabili da un piano di realtà a uno condizionato da paure e sospetti, purtroppo non sempre infondati. Quando ai numerosi scandali ambientali si uniscono i tentativi maldestri di stravolgere i regolamenti approvati dal Consiglio, non si fa altro che confermare nell'opinione pubblica la sensazione di opacità nella gestione dell'intera materia. Questo non possiamo permetterlo.

La Giunta – continua il consigliere regionale - deve immediatamente ritirare la delibera 494 e aggiornare l’intero regolamento, sgomberando così il campo da ogni insinuazione. Tra tutte le modalità di produzione di energia da fonti rinnovabili, le biomasse sono le più controverse e più di altre si prestano al rischio di contraffazioni pericolose. Per questo necessitano di regolamenti chiari, controlli severi e confronto costante con la popolazione.

Indipendentemente da come la si pensi in proposito – conclude Dottorini - è urgente riaprire un confronto, seppur tardivo, con le amministrazioni locali e con i cittadini per riaffermare alcuni principi: la biomassa deve essere reperita in loco e gli impianti devono essere di piccole dimensioni, riportando le distanze a quanto già deciso dal Consiglio regionale. Fa veramente dolore constatare come una straordinaria opportunità di produzione di energia da fonti rinnovabili possa trasformarsi in un boomerang per la credibilità delle nostre istituzioni".

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