PERUGIA - Barbara Mazzolai, Coordinatrice del Centro di Micro Bio-Robotica (CMBR) a Pontedera dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), racconta la propria esperienza dedicata alla scienza, in occasione di 21minuti, la conference dedicata ai Saperi dell’Eccellenza, che aprirà la sua quarta edizione a Perugia, all’interno dello storico Teatro Pavone, venerdì 16 e sabato 17 novembre. L’intervento di Mazzolai è in programma sabato dalle ore 12.46, in diretta streaming su sito della RAI, rai.tv.

L’evento quest'anno verterà sul tema "L’Economia del Sapere".  Da qui la testimonianza d’eccellenza della ricercatrice IIT.
“Sono davvero emozionata – commenta Barbara Mazzolai, Coordinatrice del CMBR dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) - all’idea di raccontare il mio percorso professionale costruito finora, con l’obiettivo di condividere la conoscenza di un settore così affascinante e innovativo. Una condivisione di senso, mostrando quello che si fa quotidianamente insieme al gruppo di lavoro: la bio robotica, ovvero una robotica ispirata alla natura, un connubio tra biologia e ingegneria che produce oggetti che fanno meravigliare. Per la prima volta, un gruppo di ricerca sta lavorando a una linea di robot ispirati alle piante. Nello specifico, il progetto Plantoid, in cui analizziamo il comportamento degli apici radicali, per realizzare prototipi di radici robotiche che li imitino, con un focus particolare sulla capacità penetrativa, esplorativa e adattativa. Studiamo sistemi biologici complessi per tradurli in soluzione robotica. Ma non solo. Spesso mentre indaghiamo i meccanismi della natura per riprodurli in piattaforme robotiche, scopriamo modelli di funzionamento ancora non conosciuti. E questo è straordinario, perché contribuiamo a creare nuova scienza. Inoltre, il mondo biologico ci ispira anche per lo studio di nuovi materiali. Per esempio, le strutture esistenti in natura ci suggeriscono come potere sviluppare materiali soffici che siano funzionali alle capacità di movimento dei robot. L’insegnamento più rivoluzionario che riceviamo dalla natura è la forte integrazione attraverso la quale esprime se stessa. A questo dovremmo sempre riferirci quando facciamo scienza”.

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