PERUGIA - “La scelta di mantenere la delibera 494, che fissa a 300 metri, anziché a 500, la distanza minima di un impianto a biogas dai centri abitati, è sbagliata nel merito e nel metodo”.
Paolo Brutti, responsabile Ambiente dell'Italia dei Valori, si oppone alla posizione dell'assessore Rometti sugli impianti che producono energia alternativa a ridosso delle abitazioni.

“In questi casi occorre che i serbatoi degli scarti vegetali siano provvisti di coperture stagne che ne riducano l'impatto, un obbligo a cui nessuno si uniforma a precauzione che nessuno adotta per non decurtare i margini di guadagno. Ma l'errore più grosso - insiste Brutti - è politico. Intanto si autorizza una decisione così delicata attraverso una delibera, anziché coinvolgere il Consiglio regionale. Quindi si procede senza un minimo di concertazione dando il via a un'infinità di comitati che nascono proprio perché la politica rinuncia al suo ruolo. Da oggi tutto sarà più difficile e gli scontri con i comitati sono garantiti e rinfocolati. Un errore che vale doppio, dato il momento politico”, conclude Brutti.

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