Biogas: successo di pubblico e ampio dibattito a Bastia
BASTIA - Una vasta platea di imprese agricole, professionisti, istituzioni e cittadini comuni si sono riuniti nella Sala Europa del Centro Umbriafiere oggi, per ascoltare e partecipare all’evento “Il futuro del biogas: piccolo e zootecnico” organizzato da Europe Direct Umbria CeSAR e Cia Umbria.
Dopo l’apertura dei lavori da parte di Angelo Frascarelli Direttore del CeSAR e del Presidente di CIA Umbria Domenico Brugnoni, è stato l’Assessore all’Ambiente della Regione Umbria Silvano Rometti, a prendere la parola, ribadendo il ruolo “cuscinetto” fondamentale svolto dalla Regione per guidare tutti i movimenti di coloro che sono “pro” e coloro che sono “contro” gli impianti a biogas. “Una cosa è certa – sottolinea l’Assessore- il digestato non è un rifiuto, ma un sottoprodotto da utilizzare in agricoltura.” Tuttavia non sono mancati i toni accesi da parte di chi, imprenditori agricoli e associazioni di categoria chiedono una maggiore chiarezza sulla gestione del digestato nelle aree vulnerabili e chiedono di concertare in maniera chiara e trasparente il dibattito sul nuovo piano zootecnico.
“Fare un impianto a biogas – dichiara Fausto Luchetti, dell’omonima azienda agricola- ci ha permesso di riconvertire quasi 80 ettari a tabacco con un validissimo investimento.”
Anche Giorgia Platoni dell’azienda agricola Eredi Platoni, ha presentato una lunga lista di benefici legati al proprio impianto a biogas: piccolo e zootecnico che, senza impattare sul paesaggio rurale circostante- costituisce una voce in positivo sul bilancio aziendale finale.
Nonostante la testimonianza invece non troppo positiva dell’azienda agricola Peccia che ha dovuto affrontare una serie di resistenze nel proprio territorio per realizzare il proprio impianto, il biogas rappresenta una realtà importante per le aziende agricole.
Anche il conto economico presentato dal dott. Mezzadri di AIEL- CIA conferma che, utilizzando un substrato con un buon potere metanigeno, si ottengono benefici economici anche in considerazione della diminuzione degli incentivi statali.
La testimonianza del dott. Formigoni dell’Università di Bologna conferma che un’attenta valutazione di cosa metto dentro il digestore (triticale o sorgo), insieme ad una programmazione di lungo periodo di cosa potrò mettere nel corso dell’annata agraria, permettono all’azienda di ottenere ottimi risultati.
Dai dati emersi nell’incontro di oggi confermano che realizzare un impianto a biogas rappresenta una svolta economica (con le dovute analisi pre-investimento) per le aziende zootecniche con almeno 200 capi se parliamo di bovini e con almeno 3500 capi nel caso dei di suini.
Recent comments
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago