PERUGIA. - Le libellule rappresentano un indicatore biologico importante per la rilevazione della qualità dell'habitat, la presenza in Umbria di 47 specie di odonati, sulle 92 rilevate a livello nazionale, testimonia una qualità ambientale della regione decisamente buona. Il dato è emerso nel corso del convegno nazionale 'Le libellule in Italia', che si è svolto a Trevi e organizzato con il coordinamento della Regione Umbria, dall'Università degli Studi di Perugia e dalla Fondazione Villa Fabri di Trevi (Osservatorio regionale per la Biodiversità), in collaborazione con la Società italiana per lo studio e la conservazione delle libellule e con il patrocinio del Comune di Trevi.

All'incontro hanno partecipato esperti e appassionati provenienti da tutta Italia che hanno approfondito le tematiche legate alla vita e alla conservazione delle libellule. Previsto anche il coinvolgimento delle scuole.

 

A margine dell'iniziativa l'assessore regionale all'agricoltura, Fernanda Cecchini, ha evidenziato "l'importanza di preservare la biodiversità attualmente messa in pericolo dalle attività umane. In questo contesto è prioritario valorizzare le esperienze che hanno dato buoni risultati per la salvaguardia delle risorse naturali e dell'habitat in generale”.

 

"In Umbria è presente oltre il 50 per cento delle specie di odonati classificati sul territorio nazionale - ha spiegato Gianandrea La Porta, del Dipartimento di biologia cellulare e ambientale sezione biologia animale e ecologia dell'Università degli Studi di Perugia -, Tra le 47 presenti, tre sono state riconosciute di interesse comunitario e, di conseguenza, è prevista una specifica protezione da parte dell'Europa. Dal 2011 è stato avviato un progetto, finanziato dalla Regione Umbria con i fondi comunitari, che mira alla realizzazione di un atlante sulla distribuzione degli odonati in Umbria".

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