PERUGIA - Predisporre una guida delle buone pratiche da attuare per la tutela della biodiversità in tutti i Paesi dell’Unione Europea: è con questo obiettivo che, dal 27 al 30 settembre, si svolgerà in Umbria il quarto seminario interregionale del progetto comunitario “Reverse” (Regional exchanges and policy making for protecting and valorising biodiversity in Europe - Scambi regionali e politiche per la protezione e la valorizzazione della biodiversità in Europa), di cui è partner la Regione Umbria. Vi prenderanno parte oltre 40 ospiti in rappresentanza dei 14 partner del progetto, fra autorità regionali ed enti pubblici da lungo tempo impegnati nella tutela e valorizzazione della biodiversità naturale e agricola, provenienti da sette Paesi europei (Italia, Francia, Estonia, Grecia, Germania, Spagna e Slovacchia).

Il programma prevede, oltre a una serie di sessioni di lavoro che si terranno a Perugia, il convegno internazionale “Biodiversità come forza motrice dello sviluppo sostenibile in Europa” (mercoledì 28 settembre, al Teatro Clitunno di Trevi) e visite guidate all’Osservatorio per la biodiversità che ha sede a Villa Fabri di Trevi, alla Piana di Castelluccio di Norcia nel Parco nazionale dei Sibillini e ad Alviano, nel Parco regionale del fiume Tevere.

“Il progetto ‘Reverse’– ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche agricole e alle Aree protette, Fernanda Cecchini, illustrando il programma del seminario – ha come priorità di migliorare l’efficacia delle politiche di sviluppo connesse alla biodiversità favorendo lo scambio di esperienze e buone prassi in modo da colmare il divario esistente nelle varie aree dell’Unione europea. Un aiuto importante per preservare il comune patrimonio naturale, anche per i Paesi di nuova adesione e per quelli che si uniranno”.

L’ Umbria “si colloca tra le Regioni più avanzate per le politiche regionali per la tutela e la valorizzazione della biodiversità naturale e di interesse agrario. Sono presenti un Parco nazionale e sei regionali e, in accordo con le direttive europee – ha ricordato - sono stati individuati 98 siti di interesse comunitario e sette zone di protezione speciale ricompresi nella rete ‘Natura 2000’, per una superficie complessiva di oltre 156mila ettari, più del 14 per cento del territorio regionale. Con una legge regionale è stato istituito l’Osservatorio sulla biodiversità; l’Umbria, inoltre, è la prima Regione italiana ad aver sviluppato una Rete ecologica regionale, la ‘Reru’, per coniugare le necessità della flora e della fauna con i Piani urbanistici territoriali”.

“Grazie al lavoro degli uffici regionali e del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria per la conservazione della biodiversità – ha sottolineato l’assessore Cecchini – già da anni dall’Umbria viene un contributo significativo allo scambio di azioni positive, che rappresenta un valore aggiunto del progetto comunitario”.

“La guida che verrà costruita nel seminario organizzato in Umbria – ha concluso – sarà uno strumento operativo che riunirà esperienze di successo che hanno dimostrato la loro efficacia in termini di conservazione della biodiversità, tra cui saranno scelte quelle maggiormente trasferibili in ogni singola realtà. Buone pratiche per la cui realizzazione la Regione Umbria si propone di coinvolgere la rete diffusa degli imprenditori agricoli per garantire il loro pieno risultato”.

Il progetto “Reverse” è nato nell’ambito del programma comunitario Interreg IV C che è volto a dare un contributo alle strategie dell’Unione europea per incentivare la crescita sostenibile e l’occupazione. Coordinato dalla Regione francese di Aquitania, consiste in uno scambio di esperienze fra 14 partner europei, tra cui la Regione Umbria, impegnati, a vario titolo, nella protezione della biodiversità. L’obiettivo del progetto è quello di tutelare e valorizzare la biodiversità su scala europea, favorendo lo scambio di buone pratiche identificate dai singoli partner e facilmente trasferibili nei diversi contesti delle regioni europee, incentrandosi su tre temi chiave: agricoltura, alimentazione e biodiversità; turismo e biodiversità; pianificazione territoriale e biodiversità.

Il ruolo principale della Regione Umbria è quello di coordinare una delle componenti più importanti del progetto, che riguarda lo “scambio di esperienze nella conservazione e valorizzazione della biodiversità” attraverso la condivisione di esperienze e l’identificazione di buone prassi nelle diverse Regioni partner al fine di migliorare gli strumenti e le politiche di conservazione e valorizzazione della biodiversità sia di interesse naturalistico che di interesse agrario.

Il progetto dispone di un budget di circa 2 milioni e mezzo di euro; all’Umbria sono stati assegnati circa 217mila euro, uno degli importi più alti.

 

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