“La Giunta regionale chiarisca quale è lo stato di avanzamento del percorso di attuazione delle azioni finalizzate alla risoluzione delle criticità ambientali del territorio del comune di Bettona e se ha intenzione di procedere alla approvazione di progetti di ammodernamento dell’impianto di trattamento esistente che prevedono deroghe al Piano di tutela delle acque della Regione Umbria”. Lo chiede il consigliere regionale di Rifondazione comunista – Fds Orfeo Goracci, presentando una interrogazione a risposta immediata.

Goracci, riferendosi al Protocollo d’intesa tra Regione Umbria, Provincia di Perugia e Comune di Bettona relativo alle “Azioni finalizzate alla riqualificazione dell’impianto di gestione anaerobica per il trattamento di
reflui zootecnici di Bettona e per la risoluzione delle criticità ambientali”, ricostruisce che “la questione ambientale legata alle attività zootecniche nel territorio comunale di Bettona si trascina faticosamente e pericolosamente ormai da anni. I tentativi di trovare un difficilissimo e equilibrio tra l'allevamento suinicolo intensivo ed una corretta gestione ambientale di questa attività risultano particolarmente, ma non esclusivamente, problematici per quanto concerne il trattamento degli effluenti di allevamento”.

Il consigliere regionale ricorda poi che due delibere di Giunta (di Regione e Comune di Bettona) hanno recepito il Protocollo di intesa, cosa che invece la Provincia di Perugia non avrebbe ancora fatto. Il Protocollo stesso non prevederebbe però “né l’informazione né la partecipazione alla formazione degli atti da parte dei comitati, associazioni di categoria, cittadini che, viceversa, hanno avuto ruolo importante e fondamentale tanto nelle azioni di denuncia su alcuni aspetti dell’emergenza ambientale di questo territorio, alcuni dei quali ancora all’esame dell’autorità competente, quanto nella fase di proposta di soluzioni più avanzate per
affrontarla e risolverla”.

“Il piano di risanamento ambientale predisposto ed il ripristino ed ammodernamento dell’impianto di depurazione – nota Goracci - sembrano prevedere soluzioni che vanno al di là del trattamento degli effluenti di allevamento, a cui si aggiungerebbero per la produzione di energia elettrica biomasse derivanti dal settore agro-industriale, mentre per lo smaltimento dei reflui trattati (il cosiddetto digestato) verrebbe abbandonata la pratica della fertirrigazione con il coinvolgimento della fognatura civile, prevedendo una deroga della Regione alle norme stabilite nel Piano di tutela delle acque. Così come affermato in sede di approvazione del Pta – ribadisce l'esponente del Prc - il capitolo riguardante la parte relativa ai reflui zootecnici deve essere trattata con estrema attenzione ed accuratezza senza far ricorso a deroghe, agendo ed imponendo piuttosto che tutti gli allevamenti del territorio siano sottoposti ad aggiornamento tecnologico e che i numeri dei capi siano compatibili con l’impianto di trattamento, con le modalità di smaltimento che, è bene ricordarlo sempre, non possono essere smisurate ed infinite”.

Orfeo Goracci chiude il documento valutando “opportuno che i processi decisionali procedano sempre alla luce del sole e che gli enti coinvolti siano aperti al confronto, anche difficile, ed alla partecipazione dei cittadini, cioè di quelle persone che prima di ogni altro da anni convivono con i problemi ambientali di questo territorio, e sulla propria pelle pagano i costi della difficile sostenibilità di questa attività intensiva”.

Condividi