Bilancio Regione Umbria: promossi e bocciati
“Aula del Consiglio regionale svuotata e svilita, con i consiglieri regionali (persino quelli di maggioranza) ridotti a puri passacarte. Uno spettacolo desolante e deprimente nel quale siamo stati costretti oggi, andando incontro alla bocciatura dei nostri emendamenti al Bilancio di previsione 2023 – 2025, di buon senso e presentati con una ferma volontà costruttiva”. Così la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni, “in relazione al comportamento della maggioranza in Aula, durante la sessione di bilancio del consiglio regionale”.
“Gli emendamenti che abbiamo presentato oggi – spiega Meloni – erano atti di buon senso e non bandierine. Atti che andavano nella direzione di supportare situazioni e settori in difficoltà. La maggioranza e l’Esecutivo hanno però chiuso qualsiasi canale di dialogo, lasciando in piedi solo promesse, con la vaga promessa di utilizzare fondi europei. Così è stato per l’emendamento attraverso il quale volevamo supportare le imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale, attraverso lo stanziamento di 50mila euro l’anno, da qui al 2025. Un impegno che la Regione avrebbe potuto portare al ‘tavolo regionale sull’editoria’, annunciato di concerto con l’Ordine dei giornalisti. Non è chiaro dunque ora di cosa la governatrice Tesei si farà vanto in quella sede”.
“Gli altri emendamenti bocciati – prosegue Meloni – riguardavano il rifinanziamento del fondo prestiti ‘Re-start’, finalizzato alla concessione di finanziamenti agevolati alle imprese, a copertura delle esigenze di liquidità connesse al repentino incremento degli indici dei prezzi alla produzione. Per la misura si prevedeva una spesa di 200mila euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025. Il terzo emendamento era relativo al Fondo sociale regionale per incrementare gli interventi per le famiglie a rischio povertà dovuti all’aumento dei costi dell’energia e al caro vita in generale. Con l’obiettivo di supportare le famiglie in difficoltà su spese mediche, prestiti sociali, agevolazioni relative ai servizi pubblici, l’obiettivo era il finanziamento aggiuntivo di 300mila euro per ognuno dei tre anni di bilancio 2023-2024-2025. Nulla è stato fatto – conclude Meloni -, la maggioranza si è chiusa a riccio e ha deciso di proseguire nel solco di questi tre anni. Un periodo nel quale è ancora difficile vedere qualcosa di concreto lasciato dai nuovi amministratori, se non le eccessive liste d’attesa in sanità”.
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