Bilancio Governo II - Locchi illumina: il vero sconfitto è il finto-federalismo
di Nicola Bossi
PERUGIA - Se c'è uno sconfitto, nettamente sconfitto dai fatti e dai dati, dopo la discussione su un anno di bilancio del Governo del Presidente Marini: questo è il binomio Lega Umbria-Federalismo. Può sembrare, in mezzo a questa crisi enorme, una banalità ideologica ma non lo è. Perchè al Federalismo non ci credeva solo l'eletto leghista umbra Gianluca Cirignoni - che lo ha salutato positivamente anche oggi in consiglio regionale come farmaco per risollevare l'Umbria -, ma anche quel partito forte di maggioranza come il Pd e pezzi importanti del centrosinistra (Psi). Ma il federalismo in Umbria non è mai arrivato: non per via del solito assistenzialismo filo-meridionale degli umbri, ma per via di un Governo Berlusconi-Bossi che è l'esecutivo più anti-federalista della storia. I dati lo dimostrano: solo sulla sanità, con la nuova manovra, sono previsti 18 miliardi di euro in meno. E ancora: i tagli al bilancio salgono a 120 milioni per il 2012. Il che comporta fine delle infrastrutture, investimenti bloccati, niente innovazione, zero diritto allo studio.
Il federalismo fiscale era un'altra cosa: "i soldi delle tasse degli umbri dovevano restare in regione, per creare nuovo sviluppo, una nuova responsabilità civile e allo stesso tempo un nuovo sviluppo". Ma i soldi degli umbri finiscono proprio a Roma e vanno a finanziare qualche progetto del Nord e del Sud per non scontentare la Lega o I Responsabili - non dimenticatevi che si vuole fare cassa con il pedaggio della Perugia-Bettolle senza mettere mano al suo miglioramento -.
Il capogruppo del Pd Renato Locchi è stato l'unico a far capire che "a questo punto il federalismo è solo un illusione, perchè nei fatti non è stato mai veramente attuato dal Governo di Berlusconi-Bossi". Un federalismo che per il Pd - ha concluso Locchi - era ed è un punto di riferimento per l'amministrazione degli enti locali. E adesso senza il federalismo ma con i nuovi tagli si dovrà fare una revisione del programma a novembre. Non per le nuove regole o i nuovi tributi da incassare. Ma solo per capire cosa continuare a finanziare e cosa abbandonare al suo destino (cittadini compresi).
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