Questa mattina Vendola ha riproposto di nuovo la sua figura in contrapposizione a quella di Casini nel futuro Governo chiamando in causa Bersani. Il leader quasi certo del prossimo schieramento democratico progressista ha così risposto all'aut aut di Vendola in una intervista fatta dalla stampa.it:

"Non e' piu' il 2006, non c'e' piu' l'Unione ma un Pd primo partito che fa da "perno" alla coalizione. E' chiaro che dobbiamo rispondere a questa preoccupazione, anche se e' frutto di un riflesso condizionato: nel 2006-08 eravamo 12 partiti e non c'era il Pd. Ora c'e' un perno di coalizione, il Pd primo partito del Paese, e poi una situazione molto semplificata".

Inoltre "leggendo la carta d'intenti c'e' scritto che in caso di dissenso concordiamo un voto a maggioranza e poi i progressisti si aprono a un confronto con un'area moderata europea non berlusconian-leghista".

Nell'eventuale rapporto con Casini, Bersani mette dei paletti: "Le condizioni le vediamo, per noi ci sono cose irrinunciabili. Ad esempio io sono per una legislazioni tedesca sulle unioni gay. Casini sta dicendo che su questi temi lascia liberta' di coscienza parlamentare. Sul piano delle politiche sociali il confronto e' possibile".

Insomma, risparmiatevi pure i due euro per le primarie, i giochi a quanto pare sono conclusi.

 

Fonte: controlacrisi.org

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