Bersani: no a Grillo a primarie del centrosinistra
È difficile pensare che Beppe Grillo possa partecipare alle primarie del centrosinistra. Lo ha detto il segretario democratico Pier Luigi Bersani a 'Otto e mezzo': «Credo che quel documento (quello proposto dal Pd ai potenziali alleati, ndr) sia piuttosto antitetico all'idea che propone Grillo, per un paio di buoni motivi. Non si può diventare il coacervo di tutte le proteste, ho sentito Grillo dire che bisogna andare fuori dall'euro». E le primarie per il candidato premier del centrosinistra potranno anche essere a doppio turno.
Quanto ai vertici ABC, cioè Alfano, Bersani e Casini, nuocevano, in popolarità, ai partiti e anche a Monti. Lo ha detto il segretario del Pd. Sul fatto che i vertici non siano stati più convocati, Bersani ai cronisti ha commentato: «Il presidente del consiglio avrà ritenuto di fare così. Ho sempre detto al presidente 'prendi la formula che ritieni più opportuna', prima Alfano poi me e Casini o viceversa».
Sulla Rai ha ribatido che il Pd non darà nomi per le nomine del cda. «Sulla Rai, penso che i partiti non debbano nominare. Il pd non nominerà, penso che la governance non possa stare in piedi così. Hanno sbattuto fuori Fazio e Saviano intanto che avevamo il presidente del cda della Rai. Il governo ha fatto delle nomine assolutamente credibili, ma il Pd di suo non nominerà». E su Michele Santoro? «Io parto dal presupposto che una azienda deve fare i suoi interessi. Noi non abbiamo nulla contro Santoro. Se sono pronto a partecipare a una sua trasmissione? Ma come no!».
“A Di Pietro dico che ci sono anche delle condizioni basiche che ci consentono di discutere, ma io non posso vedere il mio partito insultato tutti i giorni. Io non sono per i monopolisti della morale, sono contro tutti i monopoli”. Ha aggiunto il segretario del Pd a Otto e Mezzo . Sulle future alleanze di governo, Bersani ha aggiunto: “Avremo un documento che eviterà rendite di posizione e carovane improbabili. Un centro sinistra di governo per me sono forze che accettano di cedere un pezzettino di sovranità: in caso di dissenso le decisioni si prendono a maggioranza tra i partiti della coalizione di governo”.
Da: controlacrisi.org - Fonte: L'Unità
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