Beppe Grillo per reddito di cittadinanza contro dipendenti pubblici e pensionati
di Luca Fiore
La "rivoluzione" di Grillo? Attaccare dipendenti pubblici e pensionati. Secondo il guru del M5S la società non si divide in classi ma in generazioni: giovani precari e imprenditori tartassati contro evasori, politici, dipendenti pubblici e pensionati.
Gridano alla pulizia e al rinnovamento, si rappresentano come gli 'anticasta' e in molti, moltissimi, gli hanno dato in buona fede il proprio voto di fronte a una situazione intollerabile. Ma il primo intervento del proprietario del marchio dei Cinque Stelle in un intervento pubblicato ieri sul suo seguitissimo blog parla chiaro: non ci sono abbastanza risorse per tutti, e per dare qualcosa ai giovani - il promesso reddito di cittadinanza - bisogna attaccare quei "privilegiati" di dipendenti pubblici e pensionati.
Ci voleva un rivoluzionario per dire ciò che decine di "tecnici", giuslavoristi e imprenditori di PD, PDL e Monti ci stanno ripetendo da anni, cercando di mettere i giovani contro gli adulti?
Gli italiani non votano mai a caso
da www.beppegrillo.it
Gli italiani non votano a caso, queste elezioni lo hanno ribadito, scelgono chi li rappresenta.
In Italia ci sono due blocchi sociali. Il primo, che chiameremo blocco A, è fatto da milioni di giovani senza un futuro, con un lavoro precario o disoccupati, spesso laureati, che sentono di vivere sotto una cappa, sotto un cielo plumbeo come quello di Venere. Questi ragazzi cercano una via di uscita, vogliono diventare loro stessi istituzioni, rovesciare il tavolo, costruire una Nuova Italia sulle macerie. A questo blocco appartengono anche gli esclusi, gli esodati, coloro che percepiscono una pensione da fame e i piccoli e medi imprenditori che vivono sotto un regime di polizia fiscale e chiudono e, se presi dalla disperazione, si suicidano.
Il secondo blocco sociale, il blocco B, è costituito da chi vuole mantenere lo status quo, da tutti coloro che hanno attraversato la crisi iniziata dal 2008 più o meno indenni, mantenendo lo stesso potere d'acquisto, da una gran parte di dipendenti statali, da chi ha una pensione superiore ai 5000 euro lordi mensili, dagli evasori, dalla immane cerchia di chi vive di politica attraverso municipalizzate, concessionarie e partecipate dallo Stato.
L'esistenza di questi due blocchi ha creato un'asimmetria sociale, ci sono due società che convivono senza comunicare tra loro. Il gruppo A vuole un rinnovamento, il gruppo B la continuità. Il gruppo A non ha nulla da perdere, i giovani non pagano l'IMU perché non hanno una casa, e non avranno mai una pensione. Il gruppo B non vuole mollare nulla, ha spesso due case, un discreto conto corrente, e una buona pensione o la sicurezza di un posto di lavoro pubblico.
Si profila a grandi linee uno scontro generazionale, nel quale al posto delle classi c'è l'età. Chi fa parte del gruppo A ha votato in generale per il M5S, chi fa parte del gruppo B per il Pld o il pdmenoelle. Non c'è nessuno scandalo in questo voto. E' però un voto di transizione. Le giovani generazioni stanno sopportando il peso del presente senza avere alcun futuro e non si può pensare che lo faranno ancora per molto. Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici. Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo status quo è insostenibile, è possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con nuovo debito pubblico, i cui interessi sono pagati anch'essi dalle tasse. E' una macchina infernale che sta prosciugando le risorse del Paese. Va sostituita con un reddito di cittadinanza.
Nei prossimi giorni assisteremo a una riedizione del governo Monti con un altro Monti. L'ammucchiata Alfano, Bersani, Casini, come prima delle elezioni. Il M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni. Il candidato presidente della Repubblica del M5S sarà deciso dagli iscritti al M5S attraverso un voto on line. Passo e chiudo. Sta arrivando la primavera. Ripeto: sta arrivando la primavera.
Fonte: controlacrisi.org
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