Bene Lavoro, il libro della Ciprini con prefazione del sociologo De Masi
di Antonio Venditti
Eletta alla Camera con il Movimento 5 Stelle, componente della Commissione Lavoro a Montecitorio, Tiziana Ciprini è autrice di numerose iniziative parlamentari volte a tutelare i lavoratori e a favorire lo sviluppo di nuove opportunità occupazionali.
In conseguenza della crisi globale, uno dei nodi più critici che l’Europa e in particolare il nostro Paese si trovano ad affrontare è la questione occupazionale, che ha raggiunto livelli drammatici. Aumenta il numero di coloro che perdono il lavoro ma anche quello di chi si è rassegnato a non cercarlo più.
In effetti, dall’occupazione dipende la possibilità per il lavoratore di sentirsi utile alla società e di poter contribuire al suo sviluppo.
Perdere il lavoro o restarne esclusi sono eventi drammatici dagli impatti devastanti a livello personale. Perché essere senza lavoro costituisce una ferita profonda inferta alla dignità personale che può sfociare in un senso di perdita dell’identità e del posizionamento sociale, ma anche un fallimento, una sconfitta.
La direzione da intraprendere non è unanime, ma certa è l’opportunità di azioni significative che attirino investimenti e avviino coraggiose trasformazioni.
A chiarire i contorni del problema occupazionale, addentrandosi al contempo nella sua complessità, è Tiziana Ciprini con il 'Bene lavoro – la nuova era dell’occupazione globale in Italia' in cui, attraverso un’analisi chiara e precisa, spiega come il lavoro non solo sia centrale nella vita delle persone, ma sia un bene comune e come tale vada trattato.
Il libro, di 322 pagine, con la veste grafica curata dalle edizioni Minerva di Bologna, si avvale della prefazione del professor Domenico De Masi, sociologo del lavoro, che affronta le dinamiche collegate al mercato dell’occupazione e suggerisce le regole per affrontare in modo vincente le impegnative sfide già in atto.
De Masi precisa in particolare: “Ciò che rende doppiamente prezioso questo testo non è solo l’accuratezza con cui è composto e lo stile gradevole con cui è scritto, ma anche il particolare punto di vista dal quale il suo oggetto di studio è osservato, cioè del luogo di massimo prestigio (la Commissione Lavoro della Camera) dove si vagliano le proposte di legge, si fanno audizioni circa i problemi sul tappeto, si formulano i testi normativi”.
Il volume è stato presentato per la prima volta lo scorso dicembre a Perugia, città natale della Ciprini, che all’Umbria dedica il capitolo conclusivo, ripercorrendo le tappe di una crisi industriale senza precedenti che ha colpito settori strategici per l’economia: siderurgici, chimici e manifatturieri.
Il bene lavoro è diviso in due parti: la prima dedicata alle regole, la seconda al lavoro per tutti e alle proposte collegate.
La Ciprini affronta vari problemi che implicano una dimensione globale dell’analisi. In particolare lo fa nella prima parte con il capitolo “Luce sulle cupole internazionali” dove, tra l’altro, si parla del prelievo forzoso, delle leve occulte del potere, delle rivelazioni di Alan Friedman, dei gruppi segreti e del governo delle nazioni.
Nel capitolo “Multinazionali - Italia, terra di conquista” si esaminano lo shopping dei colossi nel nostro paese, le furberie di Sawiris, il caso Nestlè. Nel capitolo “Fisco, banche e altri dispiaceri” si parla di tasse, di sgravi triennali, di Monte Paschi e di Antonveneta.
Tiziana Ciprini osserva in particolare che “il lavoro dovrà essere nelle prossime legislature il fattore chiave per restituire al paese forza, credibilità ed equità sociale, con l’obiettivo di frenare l’emorragia di italiani, giovani e meno giovani, oggi sempre più spesso in partenza per andare a vivere in Stati dove la corruzione e le mafie non hanno divorato tutte le risorse che in Italia erano state destinate ai cittadini dei nostri padri".
Scrivendo in modo diretto e preciso, l’autrice nel libro annoda le fila del dialogo quotidiano con i cittadini italiani, con le migliaia di attivisti e volontari impegnati senza sosta a segnalare criticità, promuovere iniziative per stroncare il malaffare e mettere a segno, una dopo l’altra, le epocali riforme attese da anni, indispensabili per restituire al Paese la dignità del lavoro e l’incontro ravvicinato con i livelli di piena occupazione.
Per Tiziana Ciprini cambiare per il bene di tutti è possibile e in Italia avvicinarsi all’obiettivo dell’occupazione globale non è utopia, bensì una realtà già in cammino.
Nella prossima legislatura saranno molteplici i fattori chiave su cui puntare per restituire al Paese credibilità ed equità sociale. Uno, in particolare, sarà di vitale importanza per rilanciare e preservare un valore primario: “Il Bene Lavoro” di cui si è fatta interprete Tiziana Ciprini.
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