Il capogruppo di 'Umbria più uguale', Giuseppe Biancarelli, interviene in merito all'istituzione della Commissione regionale di inchiesta sul sistema dei rifiuti. Per Biancarelli l'organismo dovrebbe occuparsi anche della questione dell'incenerimento dei rifiuti, valutando l'effetto di questo tipo di chiusura del ciclo sulla salute dei cittadini.

“La costituzione della Commissione di inchiesta sui rifiuti e sul caso Gesenu rappresenta una iniziativa consiliare di grande rilevanza, perché chi rappresenta a livello istituzionale l'intera comunità regionale ha il diritto-dovere, e quindi l'obbligo, di capire direttamente come viene gestito il sistema dei rifiuti, anche e soprattutto dopo l'interdittiva antimafia del Prefetto relativa a Gesenu”. Lo dichiara il capogruppo regionale di 'Umbria più uguale', Giuseppe Biancarelli, auspicando che venga affrontata, a breve e in seno alla Commissione d’inchiesta, anche la questione dell'incenerimento dei rifiuti: non trattarla significherebbe procedere ad un’inchiesta del tutto parziale”. Su questo argomento Biancarelli ricorda di aver presentato in Aula “una proposta di emendamento per inserire nelle attività della Commissione il “censimento e la mappatura di tutti gli impianti potenzialmente utilizzabili per la termovalorizzazione dei rifiuti, individuando tali impianti sia tra quelli esistenti che tra quelli da realizzare ex novo, compresi i cementifici”.

Giuseppe Biancarelli chiede poi di fare piena luce, “in un arco temporale ragionevolmente significativo, sui processi di trasformazione, sulle quantità potenziali dei rifiuti da incenerire e/o valorizzare, siano essi di provenienza regionale o extra regionale, nonché sulla distribuzione degli stessi tra gli impianti di incenerimento. Il consigliere Raffaele Nevi (Forza Italia), a nome di tutte le minoranze che hanno chiesto l’istituzione della Commissione, si è dichiarato contrario ad approfondire anche l’incenerimento dei rifiuti. Si tratta però di una tematica la cui rilevanza è tale che non ci si potrà esimere dal prenderle in considerazione. E sulle conseguenze che la termovalorizzazione può causare alla salute umana – evidenzia Biancarelli - soltanto qualche settimana fa uno studio dell'Usl 2, relativo a Terni, ha spiegato che questa tipologia di chiusura del ciclo potrebbe causare, secondo una stima, otto morti ogni anno”.

Biancarelli si dice quindi “preoccupato per questo allarme, che va a toccare da vicino, in particolare, quei territori dove sono collocati i cementifici. Quando si parla della salute dei cittadini, si vanno a toccare ambiti di estrema delicatezza. Per questo c'è bisogno di una informazione chiara e puntuale, e soprattutto legata ad un monitoraggio continuo e quindi – conclude – ad una lettura approfondita di quei parametri che delineano la qualità della vita. Su questo a nessuno è permesso di dire mezze verità. Il nostro compito è quello di salvaguardare la tranquillità e la sicurezza dell'intera comunità regionale. Sempre e comunque. Ribadendo, anche in questa circostanza, la nostra netta contrarietà ad ogni ipotesi di incenerimento”.

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