di PAUL DE GRAUWE* (LA REPUBBLICA del 31 MARZO 2011)
La decisione del Consiglio Europeo del 25-26 marzo è storica. Dopo molte esitazioni e una considerevole pressione esercitata dai mercati finanziari, i leader europei hanno istituito un Fondo monetario europeo.

I Paesi dell´Eurozona contribuiranno con risorse finanziarie che potranno essere elargite ai Paesi membri se in crisi. Per ragioni di ordine politico, si è deciso di chiamarlo "Meccanismo europeo per la stabilità", ma nei fatti è un Fondo. Un´unione monetaria non può fare a meno di un Fondo. Perché? Partiamo da un paradosso: il Regno Unito ha in questo momento un debito dello Stato superiore a quello della Spagna del 20% (89% rispetto al 71%); eppure la Spagna paga per il nuovo debito emesso 200 punti base in più di quanto non paghi il Regno Unito.

La spiegazione sta nel fatto che la Spagna appartiene a un´unione monetaria, non così il Regno Unito. Per i membri di un´unione monetaria, come la Spagna, la situazione è diversa. Supponiamo che gli investitori temano una bancarotta del Paese: ovviamente venderanno i titoli del debito spagnolo, spingendo così al rialzo il tasso di interesse, mentre quelli che hanno acquistato l´euro decideranno di investire per esempio in titoli di Stato tedeschi. Di conseguenza, nel sistema bancario spagnolo l´euro tenderà a prosciugarsi, ma per arrestare questa dinamica la Spagna non può contare su un mercato valutario esterno né su un tasso di cambio flessibile. Da ciò risulterà una contrazione dell´ammontare totale della disponibilità di denaro e il Paese si troverà ad affrontare una crisi della liquidità, vale a dire, non potrà reperire fondi a tassi di interesse ragionevoli per servire il debito.

Inoltre, il governo spagnolo non può obbligare la Banca di Spagna a comprare il debito dello Stato. Acquistando dimensioni considerevoli, una tale crisi della liquidità può spingere uno Stato alla bancarotta. In un´unione monetaria, quindi, i mercati finanziari acquistano un potere enorme e possono mettere in ginocchio un Paese membro. Questa è la ragione fondamentale per la quale per un funzionamento stabile di un´unione monetaria è essenziale avere un Fondo monetario: consente di deviare la liquidità verso i Paesi che attraversano crisi della liquidità. La cattiva è che la messa a punto del modo di operare dell´Esm non produrrà la stabilità desiderata nell´eurozona. Dato che si ispira all´idea che i Paesi che richiederanno fondi all´Esm dovranno essere puniti, l´Esm indurrà all´eliminazione degli stabilizzatori automatici previsti nei bilanci degli Stati membri.

Il primo motivo è che l´Esm applicherà un tasso d´interesse alto – 200 punti base sopra il tasso di riferimento - e il secondo è che per ottenere i finanziamenti, i Paesi richiedenti dovranno impegnare a rigidi programmi di austerità. Così, ogni qualvolta un Paese sarà in recessione e si rivolgerà all´Esm, sarà anche costretto a esperire politiche di bilancio procicliche, vale a dire, a ridurre la spesa e ad aumentare il prelievo fiscale o, in altre parole, a imboccare la strada più sicura per acuire la recessione. L´anti-ciclicità dei bilanci statali è una conquista importante. Ha portato a un più alto benessere della società. Il modo con cui l´Esm è congegnato, tuttavia, rischia di minare questa conquista e, a lungo termine, forse anche l´accettazione sociale e politica dell´eurozona.

Docente Economia, Università Cattolica Lovanio, Belgio Traduzione di Guiomar Parada

Fonte: controlacrisi.org

 

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