Sale, dopo due anni, il costo del denaro. Il consiglio direttivo della Bce ha deciso di alzare il tasso di riferimento all'1,25%. Il tasso marginale sale al 2% e quello sui depositi allo 0,50%.

''Il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare i tassi di 25 punti base dopo che i tassi erano rimasti invariati per due anni. La decisione ci permette di assicurare la stabilità dei prezzi a medio termine''. Ad affermarlo, al termine della riunione del Consiglio direttivo che ha deciso di rialzare i tassi, è il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, rilevando che la decisione è stata presa ''all'unanimità dal Consiglio direttivo''. Oggi, sottolinea Trichet, ''non abbiamo deciso che era il primo aumento di una serie di aumenti. Nel futuro prenderemo le decisioni che servono. Non ci impegniamo in anticipo''. La politica attuale, sottolinea, ''resta accomodante'' e ''la nostra decisione contribuirà a sostenere la crescita economica e la creazione di posti di lavoro''.

''E' essenziale che gli Stati membri dell'area dell'euro raggiungano l'obiettivo di risanamento dei conti pubblici annunciati per 2011'', ha inoltre affermato Trichet, auspicando che vengano annunciati anche quelli per il 2012 in modo ''da convincere i mercati e l'opinione pubblica che i programmi di rinsamento sono durevoli''. Trichet, inoltre, ribadisce che le riforme strutturali ''sono cruciali'' per ''per rafforzare crescita e competitività''.

Non solo. ''Le finanze pubbliche devono essere pronte ad assorbire choc come quelli legati a delle catastrofe naturali''.

Quella decisa oggi è la prima variazione dal 7 maggio 2009, quando l'Eurotower portò il livello dei tassi al minimo storico, all'1%. Una decisione che ha rappresentato il settimo taglio consecutivo dall'ottobre 2008. Ovvero da quando l'Eurotower ha invertito la sua azione di politica monetaria per fronteggiare gli effetti della crisi finanziaria sulle prospettive di crescita di Eurolandia, con una rapida discesa dal 4,25% all'1%. Un'altra fase espansiva si è registrata fra il maggio 2001 e il giugno 2003: in quel caso, il calo è stato dal 4,75% al 2%.

Secondo il Codacons, l'aumento dei tassi d'interesse da parte della Bce ''produrrà una stangata per le famiglie italiane, che stanno pagando un mutuo a tasso variabile, mediamente pari a 204 euro all'anno, pari 17 euro al mese''.

Fonte: Adnkronos

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