PERUGIA - “Individuare gli strumenti e le regole di autorizzazione, prevenzione e controllo in materia di emissioni odorigene definendo il campo di valori entro i quali le attività umane possono considerarsi, in via precauzionale, compatibili con la salute ed il benessere pubblico e la tutela dell'ambiente nel suo complesso. Tutto ciò nel rispetto dei limiti di legge che sono stati definiti così da consentire al cittadino di fruire di un ambiente salubre e piacevole”. Sono le finalità della proposta di legge predisposta da Attilio Solinas (Misto-Mdp) ed illustrata stamani, con una conferenza stampa, a Palazzo Cesaroni e che verrà depositata nei prossimi giorni in Assemblea legislativa.

Nell'auspicare il coinvolgimento e la firma sull'atto di altri consiglieri regionali, Solinas ha spiegato che si tratta di una proposta di legge che “detta regole per la definizione di strumenti utili al controllo delle emissioni odorigene, provocate da siti produttive di varia tipologia. L'inquinamento olfattivo – ha rimarcato – è una problematica molto sentita dai cittadini di alcune aree territoriali della nostra regione. L'obiettivo è dunque quello di fornire uno strumento normativo per la tutela del cittadino da un problema che anche la Comunità Europea riconosce come una forma di inquinamento ambientale reale, che crea sofferenza psico-fisica sulla popolazione, compromettendo la qualità della vita in più ambiti”.

Solinas ha dunque spiegato che, se la legge troverà l'approvazione dell'Assemblea legislativa, “la Regione dovrà verificare, su segnalazione degli stessi cittadini, attraverso un metodo scientifico che riesce ad obiettivare le tipologie e le entità delle emissioni olfattive e, attraverso precisi criteri, se vengono superate. Da rimarcare che presso il Polo Tecnologico di Pavia è stato allestito un laboratorio di analisi sensoriale che applica rigorosamente la norma europea (EN 13725) per il campionamento delle aree osmogene, la conservazione dei campioni, il reclutamento e la selezione dei panelisti, l’esecuzione delle prove e la determinazione della concentrazione di odore. Ruolo che, in Umbria, verrà affidato l'Arpa”.

Solinas, dopo aver evidenziato che nella predisposizione della proposta legislativa sono stati coinvolti diversi comitati ambientali attivi, ha rimarcato come la Corte di Cassazione abbia, tra l'altro, stabilito che la molestia causata da cattivi odori è punibile poiché le emissioni odorigene si potrebbero evitare adottando 'puntuali accorgimenti tecnici'”.

Nell'evidenziare dunque che “l’inquinamento odorigeno costituisce una causa importante di disagio ambientale creando un grosso impatto sulla qualità della vita dei cittadini”, Solinas ha precisato, tuttavia, che “non sempre l’odore, anche se sgradevole, è causa di inquinamento atmosferico propriamente detto, in quanto dipende dalle sostanze/composti che caratterizzano l’emissione odorigena, che la compongono chimicamente. Pur non essendo stato ancora pienamente recepito dall’Italia, sul piano legislativo, il riconoscimento dell’inquinamento odorigeno (norma europea EN 13725-2004), tuttavia, va positivamente rilevato che l’Italia ha emesso nel 2004 la norma UNI EN 13725 che si riferisce alla determinazione della concentrazione di odore mediante olfattometria dinamica”.

“Anche nel nostro Paese – ha detto Solinas - le indicazioni e le metodologie della normativa europea trovano sempre più applicazione. Regioni come la Puglia, Lombardia, Abruzzo, Emilia-Romagna, Piemonte, hanno legiferato e/o avviato procedimenti normativi in materia. In ultimo – ha concluso Solinas - dall'attuazione di questa legge non deriveranno nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e quindi del bilancio regionale”. 

 

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