PERUGIA - "Giovanni Paolo II aveva il pensiero continuamente fisso in Dio. Era un uomo radicato in Dio ma aderente ai problemi della terra. Giovanni XXIII somiglia tanto all'attuale pontefice. Hanno lo stesso cuore": il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, ricorda cosi' i due pontefici che saranno canonizzati domenica. Dei quali papa Francesco "ha fatto una stupenda sintesi".
 

Parlando con l'ANSA il porporato sottolinea di "avere camminato per 27 anni di sacerdozio con Giovanni Paolo II". "Mi torna soprattutto in mente - aggiunge - una visita che fece al seminario di Firenze di cui ero rettore, poco dopo essere stato eletto Papa. Rimase a cena e disse ai seminaristi di 'coltivare i sani appetiti della vita, come lo studio e la fermezza di carattere'. Li invito' a essere uomini radicati in Dio perche' per lui un prete doveva essere 'un piccolo fratello universale'".

 

Il cardinale Bassetti ricorda pero' anche i canti della montagna intonati con loro. "Aveva una bella voce..." sorride l'arcivescovo. "Quando ci parlavi - spiega ancora - aveva quasi sempre gli occhi chiusi, come se fosse stanco. E invece aveva capito tutto. Ma aveva il pensiero fisso in Dio".
 

Il cardinale Bassetti ricorda pero' anche un altro incontro con Giovanni Paolo II. "Ero vescovo di Piombino - rivela - e gli dissi di essere preoccupato per i problemi lavorativi di alcune famiglie. Non disse nulla e prosegui' ma poi torno' indietro chiedendomi dove fosse questo posto. 'Tienimi informato' aggiunse, anche se aveva sulle spalle i problemi del mondo".
 

Per il cardinale Bassetti, Giovanni XXIII e' invece "il papa degli anni del seminario, dei primi anni della teologia". "Lui - aggiunge - e' il pontefice del Concilio, dell'apertura. Diceva che la Chiesa 'deve usare la medicina della misericordia'. Parole che risuonano anche oggi con l'attuale pontefice".
 

"Papa Francesco - conclude il cardinale Bassetti parlando della giornata di domenica - ha fatto una stupenda sintesi...".

Condividi