TERNI - Il Consigliere Regionale De Sio, che opera un incredibile giro di parole per giustificare la sciagurata scelta votata in Consiglio Regionale da Pd e tutti i partiti del centro destra (lui compreso) in favore del CSS, dovrebbe spiegare perché da anni si fa megafono della volontà di ACEA.

Dai tempi della grottesca battaglia contro l’ipotesi ASM-Printer, in cui ebbero un ruolo centrale anche Cavicchioli e Paparelli dalla Provincia, quando divenne molto più importante far saltare l’operazione del Comune di Terni piuttosto che preoccuparsi di fermare la furia inceneritorista nella Conca Ternana; tant’è che dalla diatriba di allora infatti uscì vincitrice ACEA che con la sua società di allora TerniENA si aggiudicò il ruolo di impianto di incenerimento dei rifiuti urbani all’interno del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

Oggi sempre lui, insieme ad altri, schiamazzano come al solito col solo intento di fare polemica politica senza mai indicare una soluzione alla chiusura degli impianti. Anzi in realtà l’unica indicazione chiara che da, e che garantisce vita per molti anni agli inceneritori, è la produzione e l’uso del CSS (combustibile ottenuto dal residuo secco dei rifiuti urbani) nel territorio regionale, adducendo come scusa il fatto che sia ACEA sia altri possono comunque acquistare il css sul mercato nazionale e bruciarlo comunque.

Evidentemente la posizione più semplice e più subdola perché non prende in considerazione il fatto che in questo modo i rifiuti prodotti dagli umbri continuerebbero ad essere destinati alla produzione di energia e non già al riciclo. Quella del CSS rimane una soluzione che condizionerebbe in negativo gli obbiettivi di raccolta differenziata, l’impiantistica futura che ASM si appresta a costruire come previsto dal bando di gestione dei rifiuti vinto pochi mesi fa, e con essa la messa in moto di un processo industriale che anziché riciclare anche il residuo secco come in altri territori avviene, lo destinerà a incenerimento per almeno vent’anni.

Lanciamo già da ora l’appuntamento per il primo Consiglio Comunale del Di Girolamo bis, li vedremo come tutti quelli che si sono detti contrari all’incenerimento e per la chiusura degli impianti saranno o meno conseguenti. Non mancano già i soliti strilloni che oggi fanno presente come il nuovo Consiglio d’Amministrazione di ACEA sia tornato in mano al PD, dimenticando come fino al 4 giugno fosse espressione del Pdl e Udc, e che tale impostazione abbia di fatto condizionato le scelte fatte dall’opposizione durante la precedente consiglia tura.

Comitato No Inceneritori Terni

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