I bancari di Rifondazione contro i banchieri del PD
L’Ufficio Credito ed Assicurazioni del Partito della Rifondazione Comunista esprime vivo compiacimento, gioia persino, per le dimissioni di Giovanni Mussari dalla Presidenza dell’ABI e per l’ingloriosa fine della carriera (speriamo!) di questo mediocre personaggio, improvvisatosi banchiere solo grazie agli appoggi politici maturati nell’orbita del centrosinistra.
Mussari cade su una storiaccia di derivati e di bilanci truccati per centinaia di milioni di euro. Ma avrebbe già dovuto pagare per la scellerata gestione prima della Fondazione e, poi, della banca Monte Paschi; per la disastrosa acquisizione di Antonveneta; per le accuse di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza; per il rinvio a giudizio per falso e turbativa d’asta nella gara per la costruzione dell’aeroporto di Ampugnano e per tutto quello che ancora non è venuto a galla.
E invece l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) l’ha scelto due volte come suo massimo rappresentante, anche grazie all’azione di lobby svolta da suoi sodali come Corrado Passera e Alessandro Profumo.
Fanno ridere (e un po’ ribrezzo) le dichiarazioni di quest’ultimo (che ne ha ereditato il ruolo di Presidente del Monte Paschi) che, dopo il crollo di borsa della banca che rischia di vanificare gli aiuti di stato ed i pesantissimi sacrifici chiesti ai lavoratori, si erge a paladino della “buona” finanza. Alla guida di Unicredit, Profumo e i suoi (anch’essi assidui frequentatori del centrosinistra, ovviamente) sono stati, nel decennio scorso, i principali protagonisti dell’avvelenamento da derivati di piccoli e medi imprenditori ed Enti Locali. Sciacalli al servizio del mantra del “valore per l’azionista”.
I Mussari, i Profumo, i Passera, da anni ormai, pontificano senza sosta chiedendo ai lavoratori italiani (in primis ai “loro” bancari) modernità, flessibilità, predisposizione al sacrificio. Meno salario, più orario; meno diritti, più sfruttamento. Il loro governo “tecnico” ci ha imposto di lavorare fino a 65 anni e oltre; ha disarticolato le tutele contro i licenziamenti illegittimi; ha ridicolizzato il concetto di democrazia sindacale; ha assunto impegni capestro con gli amici di oltralpe che porteranno alla totale distruzione dello stato sociale. Per cosa? Ricordiamo che l’equivalente dell’intero introito dell’IMU è stato utilizzato per salvare il Monte Paschi (guarda un po’…) e le banche private spagnole (tramite il contributo italiano al fondo cosiddetto “salva stati”).
Sono personaggi mediocri, strapagati, eterodiretti dalle società di consulenza statunitensi, plurinquisiti, evasori ed elusori fiscali.
Perché ci facciamo ancora abbindolare da loro e dai loro referenti politici?
Cacciamoli tutti via a calci nel sedere. Qui ci vuole una Rivoluzione Civile.
Giovedì
24/01/13
14:35
Che schifo, è proprio vero al peggio non c'è mai Fine! Tra poco ci sarà una rivoluzione... ne sono certo!