PERUGIA - Il Pd "guardi di più anche al centro": è il messaggio che dopo il voto per europee e amministrative lancia Donatella Porzi, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria. La quale invita - attraverso l'ANSA - a comprendere le ragioni delle "difficoltà" del centrosinistra nel coinvolgere "le sensibilità moderate, democratiche, liberali e cattoliche", che in molti territori regionali sono emerse nel voto delle europee e delle comunali, ma che non hanno trovato eguale rappresentatività o riconoscenza nell'azione politica e amministrativa". "A questo mondo - afferma ancora - va rivolta un'attenzione inclusiva e condivisa".

Porzi parla poi di quei comuni, "importanti per l'Umbria, dove si tornerà al voto per il turno di ballottaggio". "Dovremmo tenere unita tutta la nostra comunità democratica - è il suo appello -, evitando di ridurre la discussione politica alla sistemazione personale".

Curiosamente nella stessa giornata (la coincidenza è sospetta, ndr.), questo tema è stato affrontato anche da un altro esponente dem di provenienza ex Dc. Ci riferiamo al vice della Porzi, Vinicio Guasticchi, seondo il quale per vincere i ballottaggi occorrerebbe "Aprire al centro moderato per non morire di asfissia politica e consegnare la Regione alla Lega".

"Le ultime elezioni - afferma Guasticchi - in Umbria hanno consegnato un quadro politico preoccupante. Il cosiddetto centrosinistra a trazione Pd, dove ovviamente è stato possibile, non è riuscito a tamponare l'emorragia di voti, ma soprattutto non è riuscito a intercettare quelli in fuga dai Cinquestelle. Abbiamo contenuto la perdita di consensi, ma si è evidenziata un'altra patologia del Partito democratico ovvero la fuga dei moderati verso l'astensionismo e verso la lega come forma di protesta".

"Tutto quel mondo moderato che da sempre ha rappresentato una delle colonne portanti del Pd - insiste Guasticchi - deve ritrovare le giuste motivazioni per ritornare protagonista di un progetto di cui dall'origine della fondazione ne era parte integrante".

In sostanza Porzi e Guasticchi ripropongono il ritorno alla perdente ricetta "mercantile" renziana che tanti disastri ha provocato allontanando, questa sì, larghe fette di elettorato popolare che, non sentendosi più rappresentate, si sono per la gran parte rifugiate nell’astensionismo, quando non sono passate, armi e bagagli, al centro destra a trazione leghista. Una ricetta – osserviamo – che è madre in Umbria anche del  clientelismo esasperato, del tipo di quello venuto alla luce con i concorsi “truccati” all'ospedale di Perugia, per il quale la componente alla quale appartengono Porzi e Guasticchi porta le maggiori responsabilità.

Siamo alla riproposizione, dunque, di un film già visto e giustamente bocciato dagli elettori che hanno portato il partito democratico ai suoi minimi storici.

 

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