BALLOTTAGGI - L’INCAPACITA’ DI LEGGERE I DATI SENZA PROPAGANDA
Di Ciuenlai – 1 A 0 PER I DEMOCRATICI - Ci sono diverse cosette da esaminare emerse turno di ballottaggio di ieri. Indubbiamente le coalizioni Pd hanno ottenuto un risultato eccellente. Ma usare toni trionfalistici, come ha fatto Letta, dimostra un’assoluta mancanza di relazione con la realtà. Alla fine del conto i democratici guadagnano 5 comuni capoluogo e ne perdono due. Ma uno di questi è il più pesante della tornata : Palermo. Infatti in termini di popolazione l’ex centrosinistra governerà 896 mila persone in più contro le 719 mila del centrodestra, In soldoni c’è una “Parma” di differenza. Però quantitativamente, i “lettiani” acquisiscono 7 nuovi capoluoghi di provincia, segnando un punto a loro favore. Ma le vittorie più importanti però non sono loro, le devono ai soliti candidati civici. Infine nei capoluoghi di regione la destra fa 3 a 1, ribaltando i risultati della province. Insomma 1 a zero per i piddini e su rigore.
LA MUTAZIONE "ANTROPOLITICA" DELL’ELETTORATO DEL PD - Un esame attento di tutti i risultati , soprattutto delle vittorie e delle sconfitte, mostra dove sta andando il PD. Emerge infatti che l’anima del Partito Democratico è ormai orientata verso l’area moderato conservatrice. I suoi candidati di partito vincenti appartengono ormai a categorie, considerate , una volta, antagoniste delle classi popolari (abbiamo un nutrito elenco di imprenditori, Amministratori delegati di azienda, bancari e via “padronando”). Lo si capisce anche dalle zone in cui oggi vince il Pd. Zone una volta bianchissime come Padova, Lodi, Monza, Verona, Catanzaro o, al massimo, di frontiera (territori nei quali c’è stata prevalenza moderata con periodi di alternanza) Come Parma, Piacenza e Alessandria. Mentre perde a valanga nell’ex cintura rossa (Genova, La Spezia, Pistoia) in luoghi dove il Pci, da solo, superava il 40% e, talvolta, addirittura il 50%.
PRIMO PARTITO AL 7% - Infine la storiella del primo partito. Essere in testa con un risultato inferiore al 15%, in una situazione in cui non va a votare il 60% degli elettori, dovrebbe bandire qualsiasi festa e generare una attenta e preoccupatissima riflessione. Le liste del Pd rappresentano tra il 5 e il 7% di tutto l’elettorato coinvolto in questa tornata. Se questo è il risultato del primo immaginiamoci quelli degli altri. La conclusione è semplice : i finti partiti di adesso rappresentano cittadini con interessi personali. Quelli che votavano un’idea stanno a casa. E' la morte della politica bellezza!
S.O.S. LIGURIA - Le Signore Paita e Pinotti e il Ministro Orlando, dall’alto dei loro pesanti incarichi, continuano tranquillamente a presentarsi in Tv senza dare segno alcuno di vergogna. Questo sedicente gruppo dirigente dell’ex sinistra ligure ha perso in questi anni, la Regione, Genova, la rossissima La Spezia e tutto il resto della riviera. Una volta, a fronte di risultati molto meno disastrosi, sarebbero stati cacciati e, come si diceva al Pci, “rimandati alla produzione” a calci nel sedere. Oggi continuano a fare i Ministri, i Presidenti di Commissione i parlamentari. Se tanto mi da tanto, se riprendono Sarzana, uno di loro pretenderà di salire al Colle.
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