Di Armando Allegretti

PERUGIA - Legare in maniera coordinata assistenza, didattica e ricerca in formule organizzative adeguate a completare lo sviluppo del polo unico ospedaliero-universitario di Perugia è questo l'obiettivo dell'intesa propedeutica siglata dalla Regione Umbria e dall'Università di Perugia ed approvata oggi dalla giunta regionale.
L’intesa che copre il triennio 2012-2014, con un impegno finanziario da parte della Regione di 1,3 milioni di euro all’anno è stata firmata dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e dal rettore dell'ateneo, Francesco Bistoni.

Per il nuovo protocollo d’intesa e per regolamentare i rapporti tra il Servizio Sanitario Regionale e l’Università degli studi di Perugia è stata costituita una commissione paritetica che entro 90 giorni individuerà le regole di organizzazione e il funzionamento dell’azienda ospedaliero-universitari.
“A questa fase, sottolinea la presidente Marini, seguirà un percorso in consiglio regionale, inoltre per quanto riguarda Terni, l'intesa impegna l'Università a garantire dal prossimo anno accademico la piena funzionalità della nuova sede di medicina”.

Sul fronte della ricerca, un ruolo ''strategico'' l'intesa lo riserva al centro di genomica funzionale, anche allo scopo di incrementare il tasso di innovazione e quindi la qualità dei servizi sanitari. Sulle scuole di specializzazione (che la Regione finanzia con borse di studio per i neo-laureati) ci sarà un accordo specifico con l'ateneo.

''Questo accordo - ha osservato da parte sua Bistoni - è importante per due aspetti. Il primo perchè che segna la conclusione della fase di progettazione per realizzare il polo unico e completare i corsi di laurea in medicina interna. Il secondo perché avvia una fase nuova, quella di realizzare in termini di efficacia ed efficienza le funzioni ed i compiti del polo unico ospedaliero nel contesto del servizio sanitario regionale''.
Per Bistoni, “si tratta di un accordo importante e chiaro specialmente nella parte che riguarda la ricerca scientifica, con il riferimento al centro per la genomica come fulcro per attuare una rivoluzione assistenziale entro pochi anni: un segno, questo, di vera saggezza politica e programmatoria”.

A questo riguardo, la Marini ha ricordato che ''la Regione Umbria è stata la prima ad ottenere fondi europei per un milione e mezzo di euro per finanziare la prima fase” di attività del centro.

Soddisfatti per l'intesa i sindaci di Perugia e di Terni. Boccali infatti ha evidenziato “l'importanza, specie per i Comuni, dell'integrazione fra servizi sanitari del territorio e centri di eccellenza e alta specializzazione”.
 

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