“I diritti fondamentali diventerebbero differenti a seconda della regione di appartenenza” - “Votare i partiti che la sostengono, Lega, M5S e Pd, vuol dire votare contro i propri interessi”

(AVInews) – Perugia, 28 giu. – “Diritti fondamentali come istruzione, salute, lavoro, ambiente, beni culturali e demaniali diventerebbero differenti a seconda della regione di appartenenza. Siamo di fronte a un passaggio decisivo da cui può dipendere la natura della Costituzione e da cui può derivare una seria minaccia per una visione unitaria del Paese”. Sarebbero questi, secondo Stefano Vinti, rappresentante dell’associazione culturale UmbriaLeft, gli effetti dell’introduzione in Italia dell’autonomia regionale differenziata. “È stato un vero e proprio colpo di mano – prosegue Vinti – la scelta di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna di trattare con il governo Gentiloni senza il coinvolgimento delle altre Regioni, lasciando tutti all’oscuro compreso il Parlamento, con i testi portati alla discussione parlamentare senza possibilità di emendarli, da approvare o respingere in blocco, per di più bloccando la possibilità di sottoporre queste decisioni a referendum abrogativo, come può avvenire per le altre leggi. Anche i contratti nazionali di lavoro, in questo quadro, potrebbero scomparire e tornare le famigerate e principesse delle diseguaglianze ‘gabbie salariali’ (dove a uguale lavoro corrispondono salari, stipendi e pensioni differenti)”.

“La Lega di Salvini – sottolinea Vinti – vuole presentarsi come un partito nazionale per prendere voti ovunque, ma in realtà questa propaganda nasconde la sostanza della separazione di queste regioni settentrionali. La Lega di Salvini non è altro che la proiezione politica della Lega Nord. È essenziale che l’elettorato dell’Umbria sappia che votare per i partiti che sostengono l’Autonomia regionale differenziata, cioè Lega, M5S e Pd, vuol dire votare contro i propri interessi materiali, corposi e concreti. La stella polare dell’interesse della nostra regione e quello nazionale resta vitale. Questo è un passaggio decisivo per il futuro del nostro Paese e della nostra Umbria, e va bloccato unendo tutte le energie disponibili e necessarie all’obiettivo comune, a iniziare dai lavoratori e da tutto il mondo del lavoro”.
 

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