Lo scorso 15 agosto l'OMS ha dichiarato un'emergenza sanitaria internazionale in seguito dell'aumento dei casi di Mpox in diversi paesi, in particolare dell'Africa. Dal 2022, infatti, casi di vaiolo sono stati riscontrati in almeno 15 Paesi africani, secondo quanto riportato dall'Africa Center for Disease Control. 

La Repubblica Democratica del Congo è il Paese più colpito e la situazione è peggiorata in seguito alla diffusione di una mutazione del virus che consente il contagio tra persone infette, mentre inizialmente la malattia poteva essere trasmessa solo attraverso il contatto con animali infetti. 

La salute delle persone è a rischio soprattutto nei campi di sfollati nella zona di Goma, dove le condizioni igienico-sanitarie non sono ottimali. L'OMS ha sottolineato l'urgente necessità di migliorare le misure sanitarie pubbliche per controllare l'epidemia e soprattutto di somministrare vaccini.
 
MSF sta supportanto i team locali e il Ministero della Salute nell'individuazione dei casi, nella fornitura di cure, nel miglioramento dell'igiene e nelle attività di sensibilizzazione. Dal 17 giugno, oltre 1.400 pazienti sono stati curati in strutture supportate da MSF in 4 diverse province e in alcune aree in cui vivono le persone sfollate.

Così si legge in una nota diffusa da Medici Senza Frontiere 

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