PERUGIA - Le previsioni e le azioni contenute nel Piano per la crescita, l'innovazione e la competitivita' del sistema produttivo regionale godono di una sostanziale condivisione da parte delle associazioni di categoria e dei sindacati ma e' necessario procedere con rapidita', puntando su precise priorita' e dando risposte ad una economia regionale sempre piu' in difficolta'. Questo, in sintesi, quanto emerso dall'audizione sul documento annuale che avvia l'attuazione del Programma triennale elaborato dalla Giunta ed approvato dall'Assemblea regionale nel luglio scorso, convocata dal presidente della Seconda Commissione, Gianfranco Chiacchieroni, e svoltasi questa mattina a Palazzo Cesaroni.

Laura Rossi, della Confcommercio - riferisce una nota della Regione - ha evidenziato che il Piano avrebbe un approccio troppo rivolto al manifatturiero con carenza di risorse e interventi verso il turismo e il commercio.

Per Biagino Dell'Omo (Confindustria), la ripresa dell'economia regionale potra' svilupparsi grazie a turismo e manifatturiero, un settore questo che sarebbe l'unico in grado di reagire al ritorno della disoccupazione. Tra le priorita' da affrontare, ha elencato il finanziamento dei bandi per l'efficienza energetica, l'intensificazione delle misure per l'internazionalizzazione e la ricerca, l'attuazione delle misure per l'impiego dei ''manager a tempo''.

Paolo Arcelli (Cna) ha evidenziato la necessita' di una maggiore differenziazione tra gli interventi per le piccole e per le grandi imprese. Sarebbe inoltre opportuno - ha detto - puntare sul lavoro e sulla formazione, rivedendo il sistema degli stage.

Per Maurizio Staffa (Confapi) il Piano tocca aspetti importanti e dimostra una discontinuita' con un passato in cui lo scenario economico era differente. Il ''Pacchetto verde'' e' quello piu' apprezzato mentre ricerca, sviluppo, innovazione e accesso al credito avrebbero bisogno di ulteriori interventi.

Gianfranco Fattorini (Cgil) ha sottolineato che la situazione in Umbria sta peggiorando e la crisi sta toccando settori che fino ad ora aveva resistito bene. Solo pochi settori potranno contare sulla disponibilita' di fondi e si dovra' puntare su quelli che hanno maggiori opportunita' di ripresa.

Giuliana Anelli (Cgil) ha evidenziato la necessita' di un monitoraggio sulle ricadute concrete del Piano, ritenendo irrinunciabile l'investimento sul capitale umano, valutando bene il rapporto tra titolo di studio e occupazione, garantendo progetti di orientamento seri e mirati.

Giovanni Ciani (Cisl) ha chiesto di concretizzare rapidamente gli impegni assunti e gli interventi programmati, selezionando le priorita' condivise da affrontare per poi agire rapidamente. Il riassetto della ''macchina pubblica'' potrebbe liberare molte risorse consentendo anche la razionalizzazione dei servizi ed alcuni interventi a ''costo zero'' (come un marchio unico per il turismo e le produzioni tipiche dell'Umbria) potrebbero avere un ritorno positivo.

Per Andrea Bernardoni (Legacoop), l'economia verde e i fondi rotativi per le imprese potranno rappresentare aspetti prioritari per l'Umbria a patto che le misure previste, per questi e altri settori, divengano operative entro la fine dell'anno in corso.

Mario Aristei (Ugl) ha infine auspicato una rapida applicazione delle misure di sostegno all'economia e la previsione di interventi per i 50enni espulsi dal mercato del lavoro.
 

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