Audizione Ass. Cecchini a Cimitato Vigilanza e Controllo su futuro Umbraflor
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“Umbraflor rappresenta una scommessa a livello pubblico che l'Umbria deve continuare a perseguire, magari mettendo in atto collaborazioni più strette con la facoltà di Agraria dell'Università di Perugia”. Lo ha detto oggi pomeriggio a Palazzo Cesaroni l'assessore regionale all'Agricoltura, Fernanda Cecchini nel corso della riunione del Comitato di vigilanza e controllo del Consiglio regionale, presieduto da Maria Rosi, invitata, dopo aver ascoltato i componenti del Consiglio di amministrazione e il direttore dell'azienda, per fare il punto sul processo di riforma, sulle attività e sulla situazione finanziaria della azienda vivaistica regionale.
Cecchini ha subito specificato che, in base alla legge regionale “18/2011” (Riforma del sistema amministrativo regionale e delle autonomie locali) Umbraflor verrà trasformata in soggetto pubblico economico che dovrà assicurare e salvaguardare il futuro del patrimonio floro-vivaistico regionale. La Giunta regionale sta quindi lavorando per dare uno statuto a questo nuovo soggetto. L'atto di istituzione verrà con ogni probabilità adottato entro una ventina di giorni, dopo di che verranno avviati incontri partecipativi con i soggetti interessati. Gli obiettivi: mantenere le caratteristiche di difesa di un patrimonio vegetale con connotati tipici regionali; studio e ricerca per conservare la biodiversità legata al territorio; produzione che aiuti anche la parte economica. Altro punto fondamentale, quello di garantire una autonomia gestionale attraverso un confronto intelligente con le esigenze del mercato. Da qui la necessità di una struttura con gestione manageriale e snella che preveda un amministratore unico e un revisore unico.
Dopo aver spiegato che la Regione, dal 2010 non mette più a disposizione di Umbraflor alcuna risorsa, l'assessore ha tenuto a sottolineare che, nonostante ciò, l'azienda ha bilanci “assolutamente non complessi e che con un'oculata programmazione possano essere contenuti”, visto anche che, negli ultimi anni sono stati fatti anche degli investimenti, senza considerare il patrimonio legato al know-how acquisito. In sostanza – secondo l'assessore – “il distretto florovivaistico può avere un percorso certo anche per il futuro. Per quanto riguarda poi il personale impegnato (quadro semplificato anche grazie ad alcuni pensionamenti) ci sono tutte le condizioni per la garanzia dell'occupazione perché anche nel caso della chiusura del vivaio di Gubbio tutto il personale attivo verrebbe trasferito in quello di Spello, con il riconoscimento delle spese relative allo spostamento”.
In merito all'eventuale chiusura del vivaio di Gubbio, l'assessore Cecchini, anche a seguito di alcune considerazioni del consigliere Andrea Smacchi (PD - “La Regione riprenda i rapporti con il Comune di Gubbio per verificare la possibilità di dare vita ad una proposta articolata per legittimare un percorso su come ottimizzare ed utilizzare al meglio il patrimonio del vivaio eugubino”), ha tenuto a precisare che la scelta spetterà comunque al nuovo amministratore del soggetto pubblico economico e che ad oggi non c'è una scelta definitiva”.
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