Attenti al lupo, cantava Lucio Dalla. A Perugia il lupo si avvicina alle abitazioni arrivando a lasciare l'impronta del suo passaggio fino al Parco si Santa Margherita a due passi dal Liceo cittadino, delle aule distaccate dell'Università per Stranieri, in un polmone verde che si era ipotizzato per i cittadini e non certo che il quadrupede selvaggio. Pecore asslite da un lupo, forse due esemplaroi, mentre pascolano per il Parco, area molto vasta, spesso impervia nella sua periferia, che aggira la valle del Giochetto per risalire fin sotto il vecchio ospedale. Se ne parla in città, tra preoccupazione e incredulità, la la denuncia del proprietario delle pecore, assalite e uccise, la ricognizione fatta dagli esperti non lasciano dubbi: non cani inselvatichiti ma lupi. Da dove siano spuntati e come ci siano arrivati al parco di Santa Margherita, alle porte di Perugia questo non si sa. Intanto per monitorare la presenza sono state piazzate delle fototrappole per controllare l'effettiva presenza del lupo e il numero degli esemplari.
Proprio domenica avevo scritto della presenza del lupo nella zonna boschiva tra Foligno e Sassovivo. Non è il lupo appenninico dei tempi passati è più una mutazione genetica vecchia di un secolo. Incrocio tra lupo e cane che ha generato esemplari con il mantello molto più scuro, che si avvicina quasi al nero e che lentamente ha popolato tutta la zona appenninica dall'Umbria alla Toscana, all'Emilia Romagna. 
Domenica scorsa sono stati alcuni biker che partecipavano al raduno cicloturistico on mtb della Sassovivo Wild a raccontare come un grosso esemplare di lupo sia spuntato fuori dal bosco e abbia attraversato loro il sentiero. Buffo è che la Sassovivo ha proprio come simbolo il lupo, che un tempo popolava la zona. Due mesi fa invece capitò al sottoscritto di avere a che fare con il lupo, stessa razza dal manto molto scuro, in quel di Bettona, anche qui in occasione di una manifestazione di mountain bike. Il lupo stava divorando la carcassa di un cinghiale, probabilmente morto dopo un paio di pallettoni di cacciatori in battuta. Il lupo ha alzato il muso dal fiero pasto e, lesto lesto, se è andato. La paura resta comunque, sia per il lupo come per il cinghiale, vivo, sia chiaro.
Adesso non vi mettete a fare la caccia fotografica al luo, per immortalarlo, bello bello al parco alle porte di Perugia. Lasciate che ci pensino le fototrappole, a noi e a voi il compito di commentare e di imbastirci racconti e avventure... 
 

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