“Cari Pastorelli e Fioroni, gli inquilini delle case popolari meritano rispetto. L’emergenza abitativa non può essere bollata come una polemica strumentale”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta i consiglieri regionali del PD Michele Bettarelli, Tommaso Bori e Fabio Paparelli che, nella mattinata di oggi, hanno preso parte al presidio indetto dai sindacati confederali degli inquilini di Cgil, Cisl e Uil, “contro la nuova legge regionale sull’Edilizia residenziale sociale, impugnata dal Governo, e contro l’aumento dei canoni d’affitto”.

“Invece di trincerarsi dietro le solite posizioni ideologiche - sottolineano i consiglieri di opposizione - il partito della Lega dica pubblicamente se è disponibile o meno a rivedere il regolamento sui canoni d’affitto e ad apporre correttivi alla legge impugnata dal Governo. Per farlo ci sono solo due strade: rendersi immediatamente disponibili ad un confronto aperto in cui accogliere le istanze provenienti dalle parti sociali, arrivando a modificare il regolamento entro il mese marzo, come peraltro previsto dall’odg approvato all’unanimità dall’Assemblea legislativa il 9 novembre scorso, su proposta delle minoranze che hanno in cambio ritirato quattro emendamenti che avrebbero risolto la questione sin da allora, oppure portare in Aula e approvare il disegno di legge presentato a suo tempo dai consiglieri Paparelli e Meloni che, tra le altre cose, prevede la revisione delle modalità di calcolo dei canoni d’affitto”.

“La nuova legge così come è stata partorita dalla maggioranza a trazione leghista – aggiungono - non avendo modificato il regolamento, sperimentale e transitorio, relativo alla rideterminazione dei canoni d’affitto, così come approvato all’unanimità dal Consiglio regionale nella scorsa legislatura, ha finito per renderlo, di fatto, stabile ed operativo, pur sapendo che anche alla luce della crisi sanitaria, sociale ed economica rischia di essere fortemente iniquo e penalizzante specie per i 2.500 inquilini monoparentali che si vedrebbero in qualche caso triplicare il costo dell’affitto della propria casa popolare”.

“Resta il fatto che l’impugnativa del Governo, oltre a sottolineare la portata ideologica di una legge che aveva perfino l’ambizione di modificare il codice penale - dichiarano Michele Bettarelli, Tommaso Bori e Fabio Paparelli - non riguarda certo solo meri tecnicismi così come la Lega intende far passare, ma sottolinea come non si possano discriminare intere famiglie per alcuni reati commessi da uno dei propri congiunti o conoscenti, omettendo fattispecie ben più gravi, come ad esempio i reati di stampo mafioso. Il nostro giudizio sul resto dell’impianto normativo approvato dalla maggioranza resta fortemente negativo, salvo la presenza di rare disposizioni tratte dal disegno di legge della minoranza stessa, come quelle sul tema delle donne vittime di violenza, tra i beneficiari degli alloggi, come si può facilmente evincere confrontando gli atti originari depositati dalla maggioranza e dalla minoranza”.

“Ci auguriamo infine che le dichiarazioni rilasciate da Stefano Pastorelli e Paola Fioroni – concludono - non preludano ad una effettiva ed imminente attuazione della legge dato che è stata sottoposta ad una seria impugnativa del Governo ed è ancora in attesa di essere giudicata dalla Corte Costituzionale: ciò significherebbe perseguire ottusamente un obiettivo politico-ideologico a scapito dei cittadini meno fortunati e in barba alle istituzioni repubblicane”. 

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