Ast vendita o partnership? Le reazioni dopo l’annuncio di ieri di Thyssenkrupp
PERUGIA – Terni e l’Umbria intera in grande appensione dopo la comunicazione giunta nella tarda sera di ieri, con la quale Thyssenkrupp annunciava la volontà di mettere sul mercato Ast o. in alternativa, cercare una partnership al fine, spiegava tanto per edulcorare l’inattesa notizia, per garantire - come ha anche ribadito poi in una lettera ai dipendenti l’amministratore delegato Massimiliano Burelli - “crescita e sviluppo a un’azienda che negli ultimi anni ha dimostrato di essere competitiva sul mercato e in grado di migliorarsi costantemente, anno dopo anno”.
Com’era facile attendersi, passati i primi momenti di riflessione, le reazioni non si sono fatte attendere: ad aprire il fuoco, come logico fosse, i sindacati metalmeccanici ternani che in una nota unitaria hanno osservato che “...avviare un processo di questa portata in una fase storica economica e condizionata dalla pandemia Covid 19 possa mettere in serio pericolo l’intero sito industriale con tutte le sue produzioni e i suoi livelli occupazionali”
“Come Organizzazioni Sindacali – prosegue la nota - è da tempo che chiediamo un attenzione più incisiva sulle vicissitudini del sito Ternano in quanto mai convinti fino in fondo delle strategie della multinazionale che avrebbero puntato al rilancio dopo la vendita del settore elevator.
Purtroppo nel tempo e nelle nostre esternazioni siamo stati facili profeti in quanto le flebili speranze e le rassicurazioni vane pervenute da più parti che avevano forse convinto qualcuno, oggi invece si smascherano le vere intenzioni della Thyssenkrupp.
Le Segreterie ribadendo la strategicità del Sito e delle sue produzione a livello territoriale, regionale e Nazionale che l’emergenza sanitaria ha evidenziato ancora con più forza e come sottoscritto in sede ministeriale lo scorso settembre 2019, ritengono è urgente che il dossier Ast Terni venga ripreso da tutti i tavoli istituzionali ai vari livelli.
Nelle prossime ore come Organizzazioni Sindacali Metalmeccaniche metteremo in campo tutte le azioni possibili per salvaguardare il futuro industriale e occupazionale”.
Appena dopo ha iniziato a farsi sentire le istituzioni locali, dapprima con la governatrice umbra Donatello Tesei, seguita a ruota dal primi cittadino di Terni Leonardo Latini.
Tesei, conscia del peso economico ed occupazionale delle acciaierie ternane che coi i suoi oltre duemila dipendenti ed un fatturato che costuituisce il 15% del pil regionale, ha assicurato che l’ente da lei diretto è pronto «a fare la propria parte per far sì che i livelli occupazionali vengano tutelati e che non vengano dispersi né le potenzialità future né il valore che l’Ast ha sempre avuto per l’Umbria e l’Italia intera. Per tale ragione - ha aggiunto - abbiamo intensificato le interlocuzioni con i vari attori e siamo pronti al dialogo ed a supportare un piano industriale in grado di valorizzare la produzione dell’acciaio umbro».
Il primo cittadino di Terni ha invece definito le decisioni della multinazionale tedesca «molto preoccupanti perché mettono di nuovo in discussione le prospettive del sito industriale ternano che di fatto viene posto sul mercato, senza alcuna effettiva garanzia sul suo futuro». «Riteniamo necessario – ha poi aggiunto - che la nuova fase aperta da Thyssenkrupp debba essere gestita con la massima attenzione e decisione ai più alti livelli nazionali ed europei».
Per Latini, inoltre, «Le decisioni prese in Germania vanno in effetti in altra direzione rispetto a un lungo percorso che ha fatto seguito all’accordo del 2014 e poi a quello sul piano industriale 2019-20 sottoscritto a Roma nel giugno 2019, sei mesi dopo la scadenza del precedente. Un accordo quello del 2019 che abbiamo più volte monitorato grazie alla disponibilità della direzione locale dell’azienda e con le parti sociali e che – lo ricordiamo – prevedeva circa 60 milioni di euro di investimenti, il mantenimento dei livelli occupazionali e soprattutto confermava la strategicità del sito di Terni nel business di Thyssenkrupp. L’Ast venne inoltre definita in quell’occasione dal Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial come un sito “che garantisce una produzione strategica per l’Italia”
Riteniamo necessario che la nuova fase aperta da Thyssenkrupp con le decisioni di oggi debba essere gestita con la massima attenzione e decisione ai più alti livelli nazionali ed europei, tenendo ben in evidenza la strategicità del sito di Terni, la sua lunghissima storia, le potenzialità del territorio e del nostro tessuto economico, le professionalità dei lavoratori diretti e dell’indotto. Da parte nostra siamo sempre stati e sempre saremo schierati con forza a tutela del sito produttivo e degli interessi della nostra città. Per questo abbiamo già avviato le interlocuzioni necessarie a livello istituzionale».
Da segnalare, infine, una brevissima nota con la quale il coordinatore umbro del Pd, nonché deputato, Walter Verini, ha reso noto di aver presentato un’interrogazione con il medesimo fine di spostare la questione ai livelli più alti.
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