TERNI - Come prima, più di prima la Fim Cisl si impegnerà a mantenere in vita le Acciaierie di Terni, quelle con la A maiuscola, quelle che da oltre centotrentanni fanno sopravvivere la città, sostenendo da una parte le politiche di formazione e di miglioramento continuo che stanno cercando di rendere la Fabbrica di viale Brin maggiormente competitiva, e richiedendo dall’altra l’avviamento della discussione per una nuova piattaforma integrativa che possa distribuire salario e diritti  anche in considerazione del miglior utile conseguito negli ultimi anni, obiettivo raggiunto grazie ai lavoratori.

“La stagione che lasciamo alle spalle –afferma Simone Liti, Segretario regionale della Fim Cisl- rimarrà innegabilmente nella storia. Prima il ritorno in ThyssenKrupp dopo la parentesi Outokumpu e le vicende dell’antitrust europeo, poi la cura Morselli che ha costretto Acciai Speciali Terni ad una profonda ristrutturazione, culminata con la fuoriuscita di centinaia di persone ma anche con la trasformazione della Società controllate, Aspasiel, Sdf e Tubificio in divisioni. Nel mezzo mesi di lotta e, almeno da parte della Fim Cisl di assunzioni di responsabilità che hanno contraddistinto il lavoro della Rsu che ha saputo mantenere la bussola dritta verso il raggiungimento degli obiettivi comuni. Una Rsu che si è contraddistinta per averci sempre messo la faccia, senza nascondersi nelle retrovie di un retro pensiero capace solo di manifestare cattivi presagi e senza ricorrere a un populismo che sa solo parlare alla pancia delle persone”.

Sono 44, 34 nel collegio operai, 8 in quello degli impiegati, 2 in quello dei quadri, i candidati a questa tornata elettorale: “Prima degli altri –prosegue Simone Liti- dicemmo che dopo la ristrutturazione sarebbe andata in scena la riorganizzazione, tra l’altro ancora in corsa, che avrebbe dovuto significare il raggiungimento di un utile consistente. In attesa di conoscere l’utile ufficiale, che secondo indiscrezioni potrebbe essere di oltre cinquanta milioni di euro, la Fabbrica di Terni in questo momento storico ha una grande occasione, quella di trasformarsi in un laboratorio del cambiamento in grado di sostenere l’industria di oggi costruendo quella del domani. Qualcuno la definisce sartoriale, noi ne vorremmo una dignitosa dove la persona venga messa sempre al centro. E per questo la Fim vuole riconfermare la sua presenza in ogni reparto e in ogni collegio, operai, impiegati e quadri, con delegati formati e con la certezza di continuare a formarli.

Per sostenere il lavoro, anche ai tempi di Industry 4.0 è determinante pensare agli. Oggi ci sono le condizioni per gettare le basi su cui lavorare, dove gli attori principali debbono avere l’intelligenza di unire le forze, le conoscenze e le capacità imprenditoriali per valorizzare appunto il brand, quello di Terni laboratorio del cambiamento: l’innovazione è un processo collettivo che coinvolge più attori, pubblici, privati.  Monitorando, come abbiamo fatto e faremo, che decisioni collaterali, come quelle della fusione ThyssenKrupp-Tata, abbiano o meno effetti sul sito ternano”.

 

 

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